PALMESE: intervista al bomber Francesco Piemontese
PALMESE: intervista al bomber Francesco Piemontese

Palmi – Anche la Palmese ha il suo “principe del gol” : il suo nome è Francesco Piemontese, 31 anni, proveniente da Cetraro. Grazie ai suoi gol, la sua prestanza fisica, ed alla sua grinta da vero leader, la Palmese è tornata in Serie D dopo una attesa durata più di un quarto di secolo; la scorsa estate, con un colpo a sensazione, il presidente Pino Carbone è riuscito a convincerlo a stabilirsi a Palmi per vestire la gloriosa casacca neroverde.

Quando gli chiediamo al mega bomber le ragioni della sua scelta, ci risponde con la sua innata sincerità: «Anzitutto, per mia natura, io sono uno che vuole soltanto vincere; sono arrivato in una squadra fantastica, in una splendida città convinto da un progetto che ho condiviso in pieno. Fatta eccezione per Giovanbattista Cordiano, Alessandro Crescibene– con cui ho giocato tre anni nel settore giovanile del Cosenza– e qualche altro come Marco Foderaro e Carmine Caputo che ho avuto modo di conoscere come avversari, non conoscevo nessuno nella rosa dei giocatori neroverdi: grazie al mister Salerno mi sono subito integrato, ed è stato facile diventare un punto di riferimento».  

La fantastica stagione di Francesco Piemontese è racchiusa nei 21 gol messi a segno a cui va aggiunto la promozione in D e la conquista della Supercoppa Calabrese; in pratica un “triplete” personale più unico che raro da realizzare, sul quale il superlativo cannoniere si sofferma volentieri: «Quando con una società prendi un impegno per vincere, conta solo quello e non il lato personale; mi dispiace che negli ultimi due mesi ho giocato acciaccato per un problema alla caviglia, e non ho potuto dare il mio contributo al 100%: senza questo fastidioso infortunio sarei potuto arrivare anche a trenta reti. Comunque, la mia gioia più grande è stata la vittoria del campionato, alla quale ha contribuito tanto anche Marco Foderaro, che è stato il giocatore che ci ha dato davvero una marcia in più».  
 
Partita senza nascondere l’ambizione di puntare a vincere il torneo di Eccellenza, la Palmese è diventata via via una corazzata invincibile senza lasciare scampo alle concorrenti per il salto di qualità:«Il nostro segreto è stato il lavoro scrupoloso e meticoloso degli allenamenti quotidiani; per il nostro allenatore non è stato facile gestire una rosa di 22–24 giocatori forti, in quanto diversi di essi erano costretti ad andare in panchina o in tribuna: la nostra forza più grande è stata il gruppo, dove ognuno di noi si è stato pronto a sacrificarsi per il bene comune».

Lo scorso mese di agosto, sono bastati pochi allenamenti per far diventare “Ciccio” Piemontese l’idolo dei tifosi neroverdi; in una stagione dei record con rari momenti di difficoltà, ci piace chiedere al mega–bomber della Palmese quali sono stati i gol più preziosi per la vittoria finale: «Ricordo con piacere il gol decisivo con l’Acri in casa all’83esimo, e quello nella trasferta di Cutro, che ha dato il via alla cavalcata trionfale; a mio avviso di fondamentale importanza è stata la sagace gestione del gruppo di mister Rosario Salerno: se quando si perde la colpa è sempre data all’allenatore, è giusto dare i meriti a chi li ha conquistati sul campo. Senza presunzione, eravamo consci della reale forza del nostro gruppo, che ha sbaragliato la concorrenza dimostrando coi fatti di essere la squadra più meritevole di vincere il campionato di Eccellenza: l’unica amarezza è stata l’eliminazione in Coppa Italia, ma alla fine– visti i risultati– va bene lo stesso».   

In proiezione futura, viste le voci di una volontà del loro amato bomber di avvicinarsi a casa, i tifosi della Palmese hanno paura di non vedere più “Ciccio” Piemontese con la blasonata casacca nero verde addosso; su questa delicata questione, sentiamo proprio il diretto interessato: «A dicembre dello scorso anno, ho rifiutato bei soldi solo per la gente che teneva a me e soprattutto alla Palmese; la stanchezza deriva dal fatto che ho risentito oltre misura dei viaggi giornalieri in treno: poi ad ottobre è nato mio figlio Carmine, ed è normale che voglio stargli accanto il più possibile. A Palmi mi sono trovato benissimo, e non ho problemi a rimanere per continuare questo affascinante percorso anche in Serie D; quanto prima mi incontrerò con il presidente Pino Carbone, e vedremo se ci sono le basi per restare a Palmi anche nella prossima stagione: le decisioni vanno prese sempre di comune accordo».

Da estimatori del bel calcio, ci auguriamo che dall’incontro tra Francesco Piemontese e Pino Carbone scaturisca un accordo pluriennale, per vedere ancora un bomber di razza purissima gonfiare la rete sull’erba sintetica del mitico “Giuseppe Lopresti”…!!  



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