Isola Capo Rizzuto: intervista all'ex tecnico Carmine Leone "alla lunga le cose sarebbero cambiate"
Isola Capo Rizzuto: intervista all'ex tecnico Carmine Leone "alla lunga le cose sarebbero cambiate"

La notizia della separazione tra Carmine Leone e l’Isola Capo Rizzuto ha un po’ spiazzato tutto l’ambiente giallorosso, una scelta arrivata in un momento delicato della stagione e molto dolorosa per la società, come ammesso in conferenza stampa dal presidente Leonardo Sacco. Il nuovo tecnico Girolamo Mesiti è già a lavoro da una settimana e domenica farà il suo esordio ufficiale contro la Taurianovese, una partita sulla carta abbordabile.

Dicevamo di un scelta dolorosa da parte della società ma sicuramente è stata ancora più dolorosa per mister Leone, come ammette lo stesso: “Prima di parlare della mia situazione ci ti tengo salutare i miei ragazzi, avrei voluto farlo di persona all’interno dello spogliatoio ma non c’è stato modo e tempo. Mi spiace non essere più al loro fianco e voglio fargli il più grande in bocca a lupo, li abbraccio tutti uno ad uno dicendogli di non mollare mai e di andare a vincere questo campionato. Li ringrazio e ammetto che mi mancheranno. Ringrazio anche la società che mi è sempre stata vicina e non ha mai ostacolato le mie scelte. In primis il presidente Sacco che mi ha sempre mostrato fiducia. Sono sempre stati corretti con me e mi hanno dato la possibilità di lavorare serenamente. Grazie anche ai miei collaboratori Barbuto e Palermo, due grandi professionisti. Un grazie lo voglio dire anche ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto anche nei momenti di difficoltà”.

Ora parliamo di questa separazione, come l’ha presa? “Sicuramente sono molto amareggiato e deluso, sono due anni che lavoro intensamente a questo progetto e mi spiace davvero molto non poterlo continuare. Sono convinto sia stata una scelta affrettata e poco pensata, l’anno scorso la società ha avviato un progetto che prevedeva l’approdo in Serie D in tre anni, io l’ho sposato al volo. Al primo anno abbiamo fatto grandi cose, siamo arrivati in finale play off perdendola immeritatamente contro un grande avversario. Quest’anno le cose stavano andando benino, ci sono stati diversi problemi legati a vari infortuni, sono mancati giocatori importanti e questo ha inciso in qualche risultato. Nonostante tutto –continua Leone- eravamo secondi, certo con un grande distacco dalla prima ma dovuto solo ai meriti dello Scalea che sta facendo benissimo, sono convito che alla lunga le cose sarebbero cambiate, la squadra iniziava già a rispondere bene. Anche perché avevamo già incontrato tutte le squadre più quotate. Non credo che l’esonero sia dovuto alla partita di Sersale e ne tanto meno agli episodi successi in quella partita, a Sersale nonostante tutto abbiamo tenuto testa ad un grande avversario nel proprio campo e con una giornata dove era quasi impossibile giocare a calcio”.

Il futuro di Leone? “Ormai per quest’anno sarò costretto a fare lo spettatore, mi godrò la famiglia e continuerò e seguire l’Isola da tifoso. Spero con sincerità che questa piazza raggiunga presto la Serie D, da cittadino e tifoso non posso sperare diversamente”.