Roccella jonica. Scorre il quarantesimo minuto del secondo tempo, l’arbitro ha assegnato un calcio di rigore a favore della nostra formazione, netto fallo in area sul neo entrato Carrà, nessuno ha protestato. Sulla palla lo specialista Leo Criaco, l’arbitro fischia, il grande difensore batte col destro, il portiere si tuffa alla sua sinistra, pallone invece dalla parte opposta che colpisce il palo, con l’urlo dei tifosi amaranto strozzato in gola, già pregustavano il sorpasso, delusione ovviamente in tribuna sud, gioia invece sui volti dei pochi tifosi ospiti, una ventina assiepati in quella nord. Sul risultato di 1 a 1 sarebbe stato il goal della vittoria, nei dieci minuti che mancavano, compreso i cinque di recupero, difficilmente gli ospiti avrebbero pareggiato, anche se il calcio è imprevedibile, e tutto può succedere. Roccella che ha avuto un’altra limpida occasione per passare in vantaggio, eravamo a due minuti dal triplice fischio finale. Uno stanco Favasuli, ha corso da matti, al rientro dopo l’infortunio, da pochi passi ha calciato di prima per la facile parata di Di Iuri. Riavvolgiamo il nastro. La formazione di Figliomeni per l’ultima gara dell’anno, peraltro sanciva anche la conclusione del girone di andata, incrociava il C. Acri, capoclassifica con trentatre punti, frutto di ben undici vittorie, quattro esterne, mentre tre sono stati gli stop. Gli amaranto hanno affrontato la capolista senza nessuna remore reverenziale, e alla fine della contesa avrebbero meritato i tre punti, specie quando i rosso neri sono rimasti in inferiorità numerica per l’ espulsione del centrale difensivo Deffo avvenuta al diciannovesimo della seconda frazione, fallo da ultimo uomo su Saffioti che si sarebbe presentato da solo davanti a Di Iuri.

La formazione di Andreoli, complesso compatto, quadrato e ben messo in campo, comunque non ha rubato nulla, ha fatto la sua onesta partita riuscendo a capitalizzare al massimo l’unico tiro di una certa consistenza indirizzato vero la porta dell’under Tropepi, difendendosi con ordine, anche se ha rischiato in molte circostanze, al di là del calcio dagli undici metri, di subire il secondo goal. Nella prima frazione, quando il risultato era ancora ad occhiali sono stati gli uomini del patron Giannitti ad andare vicini alla segnatura. Al quarto con Pascu, al tredicesimo con Saffioti, in tuffo di testa sfiora la traversa, su uno spiovente dalla sinistra di Pascu che era stato servito con un lancio dai quaranta metri da Criaco, ancora il palmese al trentaseesimo sbaglia l’impatto sempre di testa con la sfera, palla fuori, con Pascu al trentanovesimo ben servito in corridoio da Aquilino, parata distinto di Di Iuri. Ma al quarantesimo inaspettatamente ospiti in vantaggio con Domanico, in diagonale fa secco l’incolpevole Tropepi, azione comunque viziata da un fallo a centrocampo su un giocatore amaranto non sanzionato dall’arbitro. Si va al riposo con gli ospiti in vantaggio. Nella seconda frazione assedio dei padroni di casa, che dopo pochi minuti vanno vicini al goal con Aquilino, piattone che sfiora l’incrocio dei pali. Importante poi la mossa effettuata da Figliomeni di spostare dietro Saffioti il dirompente Pascu, andato spesso al tiro. Il rumeno al quattordicesimo viene anticipato dopo aver stoppato il pallone di petto al momento del tap in vincente, palla in angolo. Calcio d’angolo, colpo di testa di Favasuli ancora in corner. Sul secondo consecutivo tiro dalla bandierina, lo stesso Pascu svetta più alto di tutti per il meritato 1 a 1. Sulle ali dell’entusiasmo Romeo e compagni intensificano ancor di più gli attacchi senza riuscire a raddoppiare, e prima del rigore descritto, punizione di Criaco, quella scaturita in seguito all’espulsione di Deffo, grande intervento del numero uno ospite, diagonale di Saffioti fuori, intervallate queste due ultime azioni da un tiro alto a palombella di Cavatarti, Carrà ha sui piedi la palla buona, ma manda fuori da buona posizione. Era destino che terminasse in parità. A conclusione della bella e avvincente gara tutti i giocatori a centrocampo per i saluti finali, per un abbraccio fra due formazioni che si sono date battaglia con sportività e sana cattiveria calcistica