L’Acri in D, l’Isola ai play off. Rino Azzinnari acrese doc e grande protagonista con l’Isola in questa stagione non poteva sognare epilogo migliore per questo campionato. Assente per infortunio per negli ultimi tre turni di campionato è ora tornato in forma e al top della sua condizione, pronto a dare battaglia contro i suoi ex compagni del Montalto. Azzinnari tra l’altro è stato il primo colpo della stagione, ma come ammesso dallo stesso non credeva assolutamente a questo traguardo dell’Isola: “Onestamente non ci credevo, appena arrivato la società mi aveva indicato due obiettivi, un campionato tranquillo e la valorizzazione dei giovani. Poi però già dai primi allenamenti ho visto la voglia di lavorare di tutti gli elementi e ho capito che insieme avremmo fatto grandi cose”.  Come l’Isola anche l’Acri, tua città natale ha fatto un grande campionato andando contro i pronostici, ma la piazza merita sicuramente la D: “Sono felice per loro, lo meritano senza dubbio, lo merita la società che da anni sta lavorando bene e lo merita la piazza come ha dimostrato nella sfida col Roccella. Acri e Montalto hanno dato vita ad un gran bel campionato e alla fine l’ha spuntata la squadra che ha avuto quel pizzico di cattiveria in più nelle ultime partite, però ad essere onesti credo che lo spareggio sarebbe stata la cosa più giusta”.  Però, forse c’è in te un pizzico di rammarico per non essere stato presente in campo quell’11 Aprile con la maglia della tua città a festeggiare davanti a quattromila tifosi: “Se devo essere sincero nemmeno ci ho pensato, certo sono felice per il mio paese ma io oggi sono un giocatore dell’Isola e mi sento in dovere di lottare solo per questa maglia. Isola come Acri è una piazza importante e penso che meriterebbe la D. Qui la gente è eccezionale, sono stato davvero bene, oggi mi sento in parte un isolitano. Anche se dovessi lasciare Isola questa città mi resterà sempre nel cuore e mi spiace che spesso viene etichettata male ma penso che bisogna viverla per amarla. I nostri tifosi hanno comunque dimostrato una grande sportività verso tutte le squadre avversarie e i direttori di gara, sono sempre stati eccezionali”. Ora comunque hai la possibilità di raggiungere il traguardo già raggiunto dall’Acri con la maglia dell’Isola, ora ci credi? “Si, ora ci siamo. La squadra gioca bene, è pronta fisicamente e mentalmente. Durante la stagione abbiamo sempre tenuto testa a chi ci sta sopra e abbiamo perso solo contro Soverato e Acri nelle gare  d’andata, poi soprattutto con l’Acri ci siamo rifatti alla grande mentre col Soverato abbiamo sfiorato il colpo in casa loro. Con lo Scalea abbiamo pareggiato in casa e vinto in trasferta, mentre col Montalto due pareggi. Sono tutte alla nostra portata, dobbiamo crederci”. Domenica il primo atto sarà proprio contro i tuoi ex compagni del Montalto, bisogna vincere almeno in casa: “Loro sono forti, erano i grandi favoriti di inizio stagione e hanno grandissime individualità. Li ho passato due anni meravigliosi, la società è molto ambiziosa ma noi non dobbiamo farci intimorire. Abbiamo pareggiato due volte, e credo che in entrambe le occasioni abbiamo giocato meglio. La nostra forza di squadra sarà fondamentale, siamo un gruppo unito e solido e dobbiamo continuare cosi, vogliamo vincere la gara in casa e poi andarci a giocare il ritorno con la forza del vantaggio”. Tu sei un veterano e sicuramente non patirai l’emozione, ma i tanti giovani in rosa sono pronti mentalmente a questo tipo di partite? “Premetto che in stagione li ho visti crescere tanto settimana dopo settimana e hanno ancora ampi margini di miglioramento. I nostri sono tutti giovani di prospettiva e spero che faranno carriera in futuro, hanno i numeri per farlo. Per quanto riguarda l’emozione quella ci sarà anche in noi, ogni partita ha un emozione particolare, e quasi sempre come se fosse la prima. Certo per loro sarà ancora maggiore l’emozione, ma sanno bene quanto è importante questa partita per Isola e per il loro futuro, questa è una vetrina importante. Sono convinto che una volta in campo dimenticheranno tutto e daranno il massimo come hanno sempre fatto durante la stagione”. La forza di squadra, i giovani ma il merito di questo va anche a chi con un budget minimo ha saputo costruire una squadra competitiva mostrando grande competenza, e a chi, con grande intelligenza, l’ha saputa guidare bene sia tatticamente che mentalmente, ovviamente si parla del diesse Arena e di mister Caligiuri:”Due persone eccezionali prima che grandi conoscitori di calcio ed esperti nella loro professione. Innanzitutto voglio ringraziarli entrambi per avermi fortemente voluto ad Isola, mi hanno regalato una delle più belle stagioni della mia carriera. Il merito di questo traguardo va a tutti, alla dirigenza, al mister, al suo staff e ad un gruppo eccezionale. Il direttore ha mostrato quanto conosce il calcio calabrese, con un budget ridotto ha fatto grandi cose. Il mister ancora una volta ha dimostrato di che pasta è fatto, certo non devo dirlo io che merita senza dubbio altre categorie, per lui parlano i numeri. Il gruppo è stato affiatato sin dai primi giorni, e questo grazie anche a loro e ad una grande dirigenza, alla base di questo successo ci sono due punti fondamentali, il lavoro e l’umiltà, con queste basi riesci a fare cose inimmaginabili” In conclusione Rino Azzinnari ci tiene a fare un invito a tifosi giallorossi: “Il mio non vuole essere un appello, voglio solo ribadire che l’Asd Isola non è ne di Azzinnari, ne dei degli altri calciatori della rosa, ne tanto meno del mister o dell’attuale dirigenza, l’Asd Isola è un patrimonio della popolazione isolitana. Di calciatori, dirigenti e allenatori ne sono passati e ne passeranno ancora tanti ma l’Isola resta qua, l’Isola è un bene dei tifosi e per questo va sostenuta sempre. Ora ci sono i play off, un traguardo storico per questa piazza, una piazza che merita indubbiamente altre categorie ma per raggiungere ciò c’è bisogno del sostegno di tutti e mi auguro di vedere lo stadio stracolmo contro il Montalto.  Come ho già detto qui ho conosciuto gente eccezionale, tifosi unici e per questo mi sento in parte isolitano. Domenica mi piacerebbe vedere allo stadio le famiglie, i ragazzi, gli anziani,  anche chi non è mai venuto durante la stagione e chi ama poco questo sport, domenica c’è in gioco la storia di questa città. Il calcio è una vetrina importantissima e l’Isola in D sarebbe un bene per tutta la comunità”.