Isola CR, Caligiuri: "Anche in Eccellenza c'è la sudditanza psicologica"
Isola CR, Caligiuri: "Anche in Eccellenza c'è la sudditanza psicologica"

 

L’Isola Capo Rizzuto in attesa dell’ultima gara dell’anno contro il Roccella, si ritrova in grande armonia e serenità alla cena di fine anno. Tutti presenti, prima squadra juniores e dirigenza al completo, vecchi e nuovi che oggi sono un tuttuno.  La sconfitta interna col Rende ha sancito anche la fine del girone d’andata, una prima parte tutto sommato positiva per la squadra di Caligiuri, calcolando che ad inizio stagione era data come una delle maggiori candidate alla retrocessione. Ed è proprio il tecnico di Savelli a tirare le somme dopo queste quindici partite: “Sicuramente sotto certi aspetti il bilancio è positivo, considerando soprattutto il totale cambiamento della rosa e i molti giovani presenti. All’inizio abbiamo fatto un po’ fatica, ma poi la squadra ha cominciato ad amalgamarsi, è migliorata e continua a migliorare di partita in partita, credo che nel complesso ci siano ancora ampi margini di miglioramento”  La pecca maggiore di questa squadra è sembrato il reparto offensivo, che negli anni era stao il punto di forza: “Sicuramente è stata una pecca, l’errore però è stato proprio quello di dare ai nuovi arrivati e tra l’altro molto giovani, il peso di dover sostituire due come Rizzo ed El Aoudi. Hanno probabilmente sentito addosso questa pressione da parte di tutti e non hanno reso a dovere.  Con la tranquillità comunque troveremo il giusto assestamento anche davanti” Il mercato invernale ha portato quello che ha richiesto? “Abbiamo migliorato la rosa, l’ossatura è rimasta quella e abbiamo aggiunto uomini giovani e importanti, ora ho più soluzione in ogni reparto, anche se domenica dovremmo far fronte al problema in difesa visto l’infortunio di Ferraro e la squalifica di Gerace”. Mister qualcuno paragona questa squadra a quella di due anni fa, tante le similitudini, squadra giovani e tanti “sconosciuti” in rosa: “Si, alcune similitudini forse ci sono, anche due anni fa facemmo un girone d’andata non molto esaltante ma comunque positivo e poi un grande girone di ritorno. Le premesse ci sono tutte, come quell’anno abbiamo ottenuto già grandi risultati in trasferta e come ho già detto la squadra è in crescita, merito anche di un ottima condizione fisica, per questo voglio complimentarmi anche col mio staff, il preparatore dei portieri Tonolli, il preparatore atletico Barbuto e il mio vice Oliverio. Ovviamente merito anche della società e del diesse Arena che come al solito toglie dal cilindro giocatori semi sconosciuto che poi soprendono più di altri”. Capitolo arbitri, sabato col Rende l’Isola è stata nuovamente penalizzata, come se lo spiega? “Io l’ho sempre sostenuto che anche in queste categorie c’è una sorta di sudditanza psicologica a favore del cosiddette “grandi”, non è giusto perché a subirne le conseguenze sono sempre le società meno forti da certi punti di vista. Settimana scorso abbiamo perso per un rigore concesso al San Lucido che se c’era quello, col Rende dovevano darcene dieci.  Due sono stati davvero clamorosi. Quello che più mi ha impressionato, è stato di vedere un guardalinee in lacrime per l’errore commesso sul secondo rigore, segno che lui il rigore lo ha visto ma chissà per quale motivo non lo ha segnalato. A conti fatti ci mancano almeno cinque punti per sviste arbitrali.” A questo punto mister in tanti si chiedono a cosa servono gli scambi? Infatti sono anche io a chiedermelo, se questo è livello meglio tenerci i nostri arbitri e far risparmiare alla Lega qualche soldo di viaggio, o per le meno se scambio deve essere meglio farlo per tutta la terna e non per il singolo direttore di gara. Poi non capisco perché sia venuto uno di Nocera Inferiore mentre inizialmente era stato designato uno di Treviso” Infine mister non possiamo non parlare di società, come vede questa unione tra vecchia e nuova dirigenza: “Con la vecchia società abbiamo raggiunto grandi traguardi e con la nuova stavamo progettando un grande futuro. Vederli insieme è sicuramente positivo per tutto l’ambiente, si acquista una maggiore forza societaria e di conseguenza gli obiettivi possono cambiare”.