le mani sulla coppa
Le mani sulla coppa

di ANDREA POLIZZO
 

OUVERTURE
Il Tortora batte il Rione San Fili e per la prima volta la Coppa Calabria, intitolata alla memoria di Ermanno Licursi, sbarca sull’alto Tirreno Cosentino.
Un successo frutto di molte componenti. Componenti senza le quali, come spesso ama ricordare mister Libero, non arrivano risultati. Il Tortora quest’anno ha raccolto importanti successi, non ultimo un trofeo regionale disputato in virtù del campionato vinto lo scorso anno. Risultati e continuità dunque a riconoscere credibilità, prestigio e competenza di una dirigenza, di uno staff tecnico, di un organico e di un ambiente che avrebbero meritato maggior seguito e sostegno.

IL VIAGGIO
L’11 maggio del 2008 resterà indelebilmente nella memoria degli appassionati del Tortora. Una giornata perfetta in ogni sua sfaccettatura. L’amministrazione comunale mette a disposizione un pullman per i tifosi ed uno per la squadra. Su quest’ultimo salgono anche il primo cittadino Giuseppe Silvestri, primo tifoso per l’occorrenza con tanto di cappellino. Gli assessori Antonio Ponzi e Antonio Chiappetta, ex gloria del Tortora. Ma anche sostenitori d’eccezione. Grandi o piccoli d’età che siano hanno tutti un pensiero per questa sfida.
Un pensiero sintetizzato nelle parole spese durante il viaggio dal segretario Biagio Aurelio, dal direttore sportivo Antonio De Filippo, dal Presidente Giuseppe Laino: una sfida che prima di tutto deve essere un momento sano di sport, col pensiero all’esempio dell’uomo cui è intitolata. Una sfida conquistata con il lavoro e l’impegno di tutte le componenti prima ricordate. Con il lavoro di quei protagonisti silenziosi quanto indispensabili: Giuliano Greco, preparatore dei portieri e Roberto Benvenuto, magazziniere tutto fare. Anime umili, veri e propri secchi di colla per lo spogliatoio.
Sull’altro pullman una quarantina di entusiasti sostenitori a riempire la tribunetta del ‘Limite’ con cori, tamburi, striscioni, e palloncini.
L’INCONTRO
Sul neutro di Roggiano Gravina, si arriva circa un ora prima dell’incontro. La prima sensazione è rivolta alla palese inadeguatezza, per l’evento odierno, dell’impianto gestito dall’amichevole società del Roggiano. Una finale regionale meritava di più. Qui è andata in scena una partita che, nel bene e nel male, ha riservato molte emozioni.
Nel male per i tanti cartellini che la signora Carrera, vertice del triangolo rosa arbitrale, è stata costretta a sfoderare. Soprattutto nei primi venti minuti. Il Rione la mette da subito sul piano nervoso e i tortoresi non sempre sono bravi a mantenere la calma. Ne fanno le spese Formica e Cardaciotto, sotto la doccia in anticipo. Il laterale tortorese per un plateale quanto inutile fallo da dietro dopo appena diciotto minuti. Dovrebbe venirne sconforto ma anche in inferiorità numerica il Tortora macina gioco al cospetto di un San Fili evanescente. La parità numerica, visto il comportamento in campo, non tarda ad arrivare. Al 30’ Cardaciotto conclude la sua prestazione come l’aveva iniziata, con una entrata in malo modo su Ramunno. Il secondo giallo e l’espulsione sono d’obbligo.
Nel bene per i gol messi a segno. Su tutti quello siglato da ‘Checco’ Ramunno al 34’. Nel suo destro da distanza siderale tutta la rabbia per i tanti colpi presi e per un gol che al puntero paolano mancava da un pò. Una traiettoria violenta e perfetta che beffa Valenzise sfiorando la traversa.
Il raddoppio è frutto della caparbia insistenza di Greco, a fine primo tempo, su di un pallone scodellato in area senza troppe pretese. Di Quaranta il gol del 2 a 1 ma la responsabilità è dello svarione tra Oleastro e Martorelli.
Una partita, in sostanza, in cui il Tortora è riuscito nonostante il clima a imporre agli avversari il suo gioco. Circolazione di palla, tocchi di prima, ricerca metodica delle punte, dialogo continuo tra queste. Chiappetta e Ramunno si intendono come non mai. Dietro, soprattutto nel primo tempo, Oleastro dorme sonni tranquilli. Quando Politano, Sorace, Quaranta e Mileto tentano di affacciarsi dalle sue parti ci pensa il muro eretto dal ‘geometra’ De Paola e da un roccioso Martorelli. Puntuali negli anticipi, decisi nei contrasti. Sulle fasce giocano una partita di tutto rispetto due under da tenere d’occhio come De Franco e Giacomino Gentile. A centrocampo Fusi imposta bene tutti i palloni che Arcuri sradica. Greco corre tanto e sceglie sempre bene i tempi dell’inserimento, come in occasione del gol che alla fine risulterà decisivo. Un tutt’uno perfetto in cui anche i subentrati, De Francesco, Bianco, e La Cava si inseriscono con destrezza.

IL TRIONFO
Dopo una partita in cui il Tortora è riuscito a imporre agli avversari il suo gioco, nonostante il clima iniziale, è il momento di alzare la coppa. L’onore al capitano di lungo corso in un cerimoniale che i vertici di Lega presenti decidono di stravolgere lasciando ai due capitani il compito di consegnare le rispettive coppe. Il Tortora, sollevando il capitano, solleva quella un pò più alta. Quella dei campioni.
Un successo che premia la ‘lunga cavalcata’ tortorese in una stagione da incorniciare. Dai bassifondi della classifica, dopo le prime dodici giornate, alla recente conquista di una fase playoff da disputare con la consapevolezza del brutto anatroccolo diventato cigno. La Coppa Calabria come meritata ciliegina sulla torta.

consegna tra capitani
(Vomero il capitano del Rione San Fili, a destra, consegna la coppa a un sorridente De Paola)


(da sin. il Prediente Giuseppe Laino, Mr. Gianfranco Libero, il ds Antonio De Filippo posano con la coppa)