MONTALTO U. - La finale di ritorno dei play off del campionato di promozione calabrese girone A, fra Montalto e Amantea prevista per domenica prossima, sta diventando un caso politico dai contorni grotteschi. La società dell'Amantea, infatti, si sta battendo affinchè l'incontro si svolga lontano dalla città di Leoncavallo, in un impianto che possa consentire ai numerosi supporters tirrenici di seguire la propria squadra nelle migliori condizioni di sicurezza. Pare che il questore di Cosenza abbia in qualche modo accolto le richieste della società blucerchiata, motivando tale scelta con la scarsa capacità dello stadio montaltese, abilitato per circa duecento posti. Appare evidente che ad essere penalizzati saranno gli sportivi e gli atleti montaltesi che non potranno giocarsi la partita fra le mura amiche, così come è stato concesso ai tirrenici nella partita di andata. Inoltre né la società tirrenica da una parte, né le autorità civili dall'altra, durante tutto l'arco del campionato, si sono mai posti tale problema; infatti i ragazzi di mister Cipparrone hanno ospitato regolarmente tutte le squadre del campionato, senza che ciò sollevasse alcuna pelemica. Il sindaco della città Gravina ed il presidente del club Lanzillotta si sono attivati affinchè la città possa ospitare il match in un clima di fair play e rispettando le norme di sicurezza imposte dalla questura. «Siamo pronti a giocare a Montalto - ha affermato il presidente del Montalto Lanzillotta - attivandoci affinchè la capienza massima dello stadio sia pienamente rispettata. Ci auguriamo - ha concluso il presidente Lanzillotta - che i nostri tifosi ed i ragazzi possano giocare nel loro stadio e non siamo mortificati da una decisione che riteniamo incomprensibile. Siamo pronti anche a giocare a porte chiuse, ma nel nostro impianto»