Gioia Tauro - Aveva messo in apprensione l’entourage gioiese che, all’improvviso si era trovato a fare i conti con la probabile assenza di uno degli ingranaggi cardine per il funzionamento dell’intero meccanismo. Si, perché, se le fondamenta di una casa partono dal basso, quelle di una squadra di calcio, partono sempre dal numero uno e, quindi, dal portiere. Checco Panuccio, classe ’84, giovane e sfortunato, viste le doti tecniche e fisiche, meriterebbe sicuramente categorie professionistiche, sfiorate in passato e, solo per cattiva sorte, mai raggiunte. Ricercato da mezza Eccellenza, ha avuto nell’ultimo periodo la possibilità di tornare in serie D, con la maglia del Rosarno, ma la decisione della compagine medmea di giocare con un under in porta ha fatto ricredere il piplet metaurino che rimane, per il terzo anno consecutivo, nella sua Gioia Tauro, ancora in Promozione, stavolta con l’intenzione di tentare la scalata a categorie superiori, riuscita due anni orsono col G.S. Gioia Tauro, ma poi vanificata. Con la firma dell’estremo difensore pianigiano, la N. Gioiese riacquista quella sicurezza nel reparto difensivo che solo un atleta di assoluto valore come questo può dare, non per nulla Panuccio si è guadagnato l’appellativo di “Buffon dei dilettanti”. Adesso manca solo l’arrivo di un difensore centrale, per completare il muro di difesa. Quello del roccellese Parrotta è il nome che circola con più insistenza, ma non si trascurano altre piste che portano a difensori esperti della categoria. Così come continua la ricerca agli attaccanti (ne servono due), uno dei quali, quasi sicuramente, sarà Andrea Leonardis, mentre Ciccio Megna, altro possibile obbiettivo, pare essersi accasato col marina di Gioiosa.

da www.calciogioiese.com