In casa Gallicese continuano i movimenti in uscita, almeno per il momento: Ninni Riso, infatti, il prossimo anno non sarà più il leone della formazione reggina. Vestirà sempre il biancorosso, non più quello gallicese, bensì quello di Acicatena, squadra che milita nel campionato di serie D, obiettivo per il quale si è battuto in questi ultimi due anni. Sicuramente un bel rinforzo per la formazione isolana, considerando le qualità del talento. «Devo ringraziare la società, perché mi ha dato la possibilità di rilanciarmi dopo che ero stato scaricato dalla Reggina. Devo ringraziare soprattutto Armenise, il diesse Natale Gatto e il presidente Lo Presti, che mi hanno dato questa possibilità», afferma il talento reggino, dispiaciuto di lasciare la Gallicese ma ovviamente felice di essere approdato nelle categorie superiori. Autore di un buon campionato, ha collezionato 25 presenze, per effettivi 1966 minuti di gioco, mettendo a segno anche due reti. «Probabilmente questa chiamata da parte dell’Acicatena è arrivata grazie al campionato positivo che ho fatto, e adesso spero di fare bene anche il Sicilia. E’ la prima volta che esco dalla Calabria e spero che vada nel migliore dei modi», continua il centrocampista, che poi continua coi ringraziamenti di rito: «Sono andato all’Acicatena grazie pure al procuratore Franco Viola, che mi ha seguito anche quando sono stato escluso dalla Reggina. Poi non posso dimenticare gli allenatori che mi hanno fatto crescere di più: Sofi, Ferraro e Carella, mentre con Orlandi non c’era un gran rapporto, e di questo me ne dispiace». E’ stato capitano anche della Rappresentativa Juniores, ed ha contribuito in maniera decisiva alla salvezza tranquilla della sua squadra: «La partita che ricordo più volentieri? Quella di Rossano, dove ho segnato ed ho preso anche un palo». Bello davvero il suo gol, in controbalzo su assist di Rachid, ma spera di segnarne di più con l’Acicatena: «Assicurazioni di giocare subito titolare non ne ho ovviamente, devo prima dimostrare il mio valore sul campo, e poi cercare conquistarmi il posto. Se riesco a dimostrare il mio valore credo di poter giocare tranquillamente anche in serie D. Non mi sento un fenomeno, ma penso che le mie capacità ce l’abbia».