Il grigio scuro che aveva caratterizzato la seconda metà del 2008, della Serrese, si trasforma nel nero cupo del nuovo anno. Con la settima battuta d’arresto consecutiva, rimediata sabato ad Africo, è ormai buio pesto in casa biancoblù dove si è imboccato un tunnel del quale non si vede ancora la fine. Una sconfitta pesante, non solo per il risultato ma, soprattutto, per le modalità con le quali è arrivato. La squadra, secondo la versione ufficiale, decimata dall’influenza, si è infatti presenta in trasferta conappena undici giocatori a disposizione. Una situazione indecifrabile rispetto alla quale è lecito nutrire qualche dubbio. Tante le stranezze, alcune delle quali lasciano pensare a un clima del di salvi chi può. Come giustificare, ad esempio, l’assenza dei tre portieri, circostanza che ha costretto Babuscia a schierare tra i pali Tassone? Difficile pensare che l’influenza abbia scelto in maniera talmente selettiva. Eppure nonostante tutto, la dirigenza è ancora fiduciosa, una fiducia a dire il vero basata su certezze abbastanza aleatorie. Se fino a qualche mese addietro si parlava di obiettivo salvezza diretta, oggi le pretese pare siano di gran lunga ridimensionate, dal momento che si punta agli spareggi. Un traguardo tutt’altro che scontato, come dimostrano i segnali di ripresa provenienti dal fanalino di coda Natile che, tra le mura amiche, ha fermato sul risultato di parità il Guardavalle. Con una sola lunghezza di vantaggio sull’ultima della classe, le speranze di agguantare la salvezza potrebbero diventare sempre più flebili. Sicuramente la società ha perso un’opportunità importante sciupando la pausa natalizia che poteva essere utilizzata altrimenti per individuare le giuste contromisure alla crisi. Il lungo periodo di stop evidentemente non ha portato nessuna novità di rilievo in casa di una compagine che ora si affida allo scontro diretto di domenica, con il Lazzaro, per lanciare un segnale che forse non arriverà.