Calcio e brogli
Calcio e brogli

Spezia e Parma, e si ritorna a parlare di brogli nel calcio. Presunzione di innocenza, massimo rispetto per Gilardino il violinista mundial, ma ormai, sempre più spesso si sente parlare di gare taroccate.

Non c’è praticamente nessun continente escluso, ormai il calcio è importante e seguito ovunque, ragion per cui ad ogni latitudine ci si imbatte purtroppo in delinquenti comuni o meno che truccano le gare. Con la compiacenza ovviamente di calciatori, dirigenti e capi tifosi. Non si parla solo di massime categorie, o di incontri dove circolano milioni di euro.

La combine è dappertutto, una vera frode per i tifosi di ogni serie. Nelle ultime stagioni vi abbiamo raccontato di casi eclatanti, da Criscito prelevato dal ritiro della Nazionale a tentativi maldestri da parte di arruffoni di seconda scelta nelle categorie prossime al dilettantismo.

 Le vere vittime sono i tifosi, i supporter appassionati che seguono con passione e sacrifici le proprie squadre. Ma poi, chiediamocelo, esiste solo il calcio scommesse come male del calcio? Difficile dare su questo punto una risposta chiara, netta, inappellabile. Nelle categorie minori non mancano infatti le zone d’ombra. Conti sospetti, combine, accordi sottobanco, niente schedina in mano ma lo stesso circolano un bel po’ di soldi. Nel consueto festival delle illusioni, tra under illusi, genitori truffati e tanti tifosi presi letteralmente per i fondelli. Diamo uno sguardo ai risultati o ai filmati delle parti finali di ogni stagione.

Quanti risultati strani, quanti allenatori o giocatori costretti a fare spallucce di fronte alle domande di qualche giornalista coraggioso. Quante frasi fatte patetiche, immancabile la cosiddetta “mancanza di motivazione”.

Che insulso ritornello. Ma in fondo va bene così, abbiamo semplicemente aperto e chiuso questa parentesi sperando in cuor nostro di aver suscitato qualche attimo di riflessione. Per poi subito tornare a parlare di calcio giocato, di schemi, belle parate e gol spettacolari. Il calcio che ci piace, quello vero, dove ci sono giovani che vengono schierati titolari per meriti propri, allenatori dalla schiena dritta e dirigenti più attenti alla vittoria che ai conti. Delle scuole calcio ne parleremo tra qualche giorno.