Acri: o si riparte tutti o nessuno
Acri: o si riparte tutti o nessuno

COMUNICATO STAMPA ASD CITTA’ DI ACRI 
O TUTTI O NESSUNO 

Abbiamo letto nei giorni scorsi la lettera dei capitani delle squadre di Eccellenza calabresi, ed in generale di quelli che in tutta Italia stanno chiedendo la ripartenza dei massimi campionati regionali. A loro, da parte nostra va il massimo supporto e, l’invito a continuare a chiedere a gran voce di poter ricominciare – ovviamente con la massima sicurezza e tutte le accortezze sanitarie – a giocare. 
Abbiamo anche letto la missiva scritta da Gaetano Porpora, giocatore della Promosport e, come ovvio, non possiamo che essere d’accordo anche con lui. Anzi, siamo d’accordo, soprattutto con lui. Il mondo del calcio dilettantistico, in realtà, non è fermo ma la Serie D sta giocando, anche se durante i mesi spesso si sono registrati dei rinvii, ma resta il fatto che concreto che si sta giocando. 
Non mettiamo certamente in dubbio l’importanza sportiva di un campionato come la Serie D, torneo nel quale partecipano anche squadre che rappresentano grandi città e società dalla blasonata tradizione, ma paradossalmente tutto ciò va quasi a scontrarsi con l’emergenza sanitaria. Le squadre di Serie D sono costrette infatti a sobbarcarsi, il più delle volte, lunghe trasferte, e dunque, i gruppi squadra hanno maggiori possibilità di incontrare un numero maggiore di persone durante i loro spostamenti. Pensiamo a quante persone potenzialmente potrebbero incontrare le squadre che dalla Sicilia vanno a giocare in Campania: tra Autogrill, traghetto, alberghi, ristoranti. Nonostante ogni precauzione, che sicuramente verrà applicata, il rischio di venire a contatto con un numero maggiore di persone, e dunque di potenziali positivi, è maggiore rispetto a chi da Acri va (ad esempio) a giocare a San Fili oppure a Cosenza e viceversa. Quindi, ci chiediamo il perché un campionato che comunque fa parte della LND è ripartito, mentre gli altri ancora no. Ma soprattutto ci chiediamo: perché si pensa di far ripartire l’Eccellenza e non la Promozione?
La nostra società vuole giocare, ed è pronta a farlo rispettando i protocolli imposti in Serie D. A riguardo, proponiamo anche alla LND di rivedere, per questa stagione, le quote di iscrizione e magari pensare di destinare la seconda e la terza rata dell’iscrizione annuale ai campionati, all’acquisto dei tamponi da parte delle società. Si potrebbe anche pensare di “spostare”, per lo stesso scopo, le quote già versate per i campionati riservati agli UNDER 19. Inoltre, il Governo potrebbe destinare alle società, per l’acquisto dei tamponi, parte delle 800 € che ha invece destinato nei ristori ai tesserati. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un paradosso: com’è possibile che ai dilettanti, che nella normalità delle cose non percepiscono stipendi ma solo rimborsi, venga riservato un ristoro? Siamo felici per loro ma tutto ciò appare un controsenso. 
In chiusura: se si riparte in Eccellenza lo si dovrà fare anche nelle altre categorie. Tutti o nessuno.