Seconda sconfita casalinga per la Reggina, che dice, per il momento, addio ai sogni di gloria. Finisce come nessuno si sarebbe mai aspettato: con l'Ancona che umilia gli amaranto a domicilio , con Foti che lascia la tribuna almeno un quarto d'ora prima dela fine del match e non è da escludere che in serata possano esserci dei provvedimenti riguardanti un eventuale esonero del tecnico, la cui panchina traballa come non mai dopo il 3-0 subito.

.Ad inizio partita, le formazioni delle due squadre sono quelle annunciate. Quello che nessuno si aspetta è l'atteggiamento della squadra che, come spesso accade, fraseggia bene lontano dalla porta, salvo poi non trovare le giuste strategie di gioco negli ultimi sedici metri di campo.

A fare da contraltare alla pochezza offensiva della squadra amaranto, non c'è però la cattiveria che si richiede ad una squadra in difficoltà, ma il comportamento di alcuni giocatori che spesso preferiscono usare il fioretto, non facendo certo il bene di una Reggina in balia di un Ancona aggressivo e particolarmente bravo nel pressing.

La prestazione amaranto del primo tempo è riassumibile in una sortita personale di Cacia. L'ex piacentino si libera in area e scarica un tiro che chiama ad una parata impegnativa

Per il resto in campo gli ospiti fano il bello e il cattivo tempo. Poco dopo il quarto d'ora Valdez è ingenuo, abboca ad una finta e induce l'arbitro a concedere un rigore per uno scontro con un avversario. Mastronunzio trasforma e per la Reggina è notte fonda.

I padroni di casa si allungano, gli uomini di Salvioni sembravano non aspettare. Prima Surraco si divora un gol clamoroso calciando alle stelle a tu per tu con Cassano, poi è Colacone a chiamare in causa il portiere, che si salva con i piedi.

Novellino inserisce Cascione per Pagano, passando ad una sorta di 4-3-3 con Missiroli schierato più avanti. Serve a poco, perchè i marchigiani raddoppiano sfruttando l'ennesimo micidiale contropiede. Miramontes, davanti a Cassano, trova l'angolo alla sinistra del portiere e il raddoppio per la sua squadra.

La prima frazione si conclude con ancora una volta l'Ancona in avanti, ma la punizione di De Falco trova pronto l'estremo difensore amaranto.

Ad inizio ripresa torna in campo dopo un mese Franco Brienza. L'ex palermitano si posiziona tra le linee in un 4-3-1-2 e sostituisce Santos, il cui posto in retroguardia viene assunto da Cascione.

I primi frutti si vedono: Cacia prima sbaglia un'occasione abbastanza favorevole calciando a lato da centro-area, poi trova pronto il portiere Da Costa con una sforbiciata propiziata da un cross di Buscè

L'esterno napoletano, poco dopo, si vede negare la soddisfazione della rete da uno strepitoso portiere avversario, che di piede respinge la conclusione a botta sicura del giocatore di Novellino..

L'Ancona non sta a guardare e serve il miglior Cassano per deviare la conclusione di Miramontes, vicinissimo alla doppietta con una conclusione dal limite.

Contenuta dagli avversari la sfuriata iniziale, la Reggina torna fumosa e al 77' l'Ancona trova il terzo gol. Colacone e Mastronunzio. I due attaccanti di Salvioni in contropiede si fanno beffa dei difensori amaranto ed entrano in porta assieme al pallone, ma il tocco decisivo è di Colacone. E' il 3-0 che fa passare i titoli di coda sul match, assieme agli olè del pubblico tesi a sottolineare il fraseggio insistito degli ospiti negli ultimi minuti di gara.

da strill.it