Ogni domenica nei campi di periferia prevale sempre di più la violenza. Violenza e ancora pura violenza.La denuncia giunge da due società che militano nel campionato vibonese di terza categoria: si tratta dell'Athletes Word di Pizzo e del San Costantino Calabro. Entrambe minacciano il ritiro immediato della propria squadra dal campionato perchè si sentono abbandonati dalle istituzioni sportive che dovrebbero vigilare e intervenire drasticamente quando accadono episodi di inaudita violenza. Probabilmente la morte di Ermanno Licursi non ha insegnato niente e mentre nei referti degli arbitri non viene riportato nulla di tutto ciò, la Lega e il Coni latitano. Tutti vedono, subiscono ma nessuno ha il coraggio di parlare e denunciare. Loro lo hanno fatto inoltrando varie missive indirizzate al Comitato Provinciale di Vibo Valentia, al Comitato Regionale Calabro della LND e allo stesso Coni, e ad oggi non hanno ricevuto risposte o riscontri ufficiali. La loro denuncia è stata presentata congiuntamente dopo gli incontri casalinghi che le rispettive formazioni hanno disputato domenica 28 febbraio u.s., in casa, contro Zungrese e Filandari, quando a fine gara sono volati calci, pugni,schiaffi, divelti sanitari igienici e strappati sifoni, sono state sfondate porte e seminate minacce e vendette. Alcuni dirigenti si sono prodigati a riportare la calma e riappacificare gli animi ma l'odio e la violenza ha prevalso su tutto. Da allora nulla,vana attesa, solo chiacchiere consolative bisbigliate dalla Delegazione Provinciale della FIGC. Nella missiva inviata alle istituzioni si legge: "Vedere calciatori e sostenitori inveire contro colleghi e arbitri sin dal primo minuto di gioco, subire i disagi degli arbitri che di fronte a precise quanto inequivocabili minacce non possono esercitare la propria funzione con la serenità che meriterebbero, temere di accedere a fine partita agli spogliatoi con il rischio di imbattersi in qualche folle che non esita a smontare sifoni e sanitari per farne un oggetto contundente da proporre a quelli che dovrebbero essere amici di gioco è davvero troppo". Senza tutela, senza giustizia e soprattutto senza riscontri da parte delle istituzioni sportive, le due società sono pronte a gettare la spugna e ritirare le rispettive squadre dal campionato. Si è interessato della questione anche l'Assessore Provinciale di Vibo Valentia con delega allo sport dott. Gianluca Callipo:" E' pura follia quello che continuiamo a vivere sui nostri campi di calcio - dice - E' inaccettabile questa violenza cieca, che da un lato distrugge ciò che ci sforziamo di rendere migliore, come i campi di calcio,e che,ancora peggio,mortifica lo sport e mette a serio rischio l'incolumità delle persone. Dobbiamo evitare che accada un altro caso Licursi, per questo io stesso mi attiverò presso FIGC e Coni affinchè intervengano per mettere fine ad una barbarie che continua e che non può più passare inosservata". Parole dure e forti quelle esternate dall'Assessore Callipo che devono far riflettere soprattutto le componenti che rappresentano il gioco del calcio in Calabria. Se non saranno adottati drastici provvedimenti difficilmente il calcio potrà risorgere e si continuerà sempre a parlare di ciò che un giorno rischia di riaccadere. Intando domenica si gioca ancora. Fischio d'inizio alle ore 15. Buon divertimento!