Una buona notizia per dirigenza, giocatori e tifosi del Riace. Nonostante la loro squadra abbia perso sul campo lo spareggio play-out contro il Palermiti (5 a 3 all'andata e per 2 a 1 in casa a Stignano), la decisione del Giudice Sportivo ha dato ragione ai dirigenti reggini che avevano presentanto ricorso contro la posizione irregolare di un calciatore del Palermiti schierato nell'ultimo incontro disputato in quel di Stignano. Infatti il calciatore Vincenzo Catalano avrebbe dovuto scontare un'altra giornata di squalifica, mentre veniva inserito regolarmente nella distinta di gara. Ciò ha portato i dirigenti del Riace a presentare ricorso e successivamente a vincerlo. Il risultato viene così ribaltato: il Riace vince per 3 a 0 a tavolino e "ritorna" in seconda categoria spedendo il Palermiti direttamente in terza. Una partita quella del 30 maggio iniziata sotto i peggiori auspici per i ragazzi di mister Lucano che, oltre ad avere il compito di ribaltare il risultare dell'andata, si trovavano a disputare una gara in salita in quanto nei primi 25 minuti già due dei suoi ragazzi, Marino e Leotta, venivano espulsi per proteste e per il troppo nervosismo. Questo era palesemente visibile in tutti i ragazzi riacesi, ed era determinato sia dell'elevata posta in palio, sia dalla poca correttezza dimostrata dalla squadra ospite che si presentava al comunale di Stignano con 20' di ritardo e portando con loro una divisa di gara non ufficiale e di colore simile a quella dei padroni di casa, i quali erano costretti a rimediare all'ultimo minuto delle casacche, pur di disputare l'incontro. Quindi una partita iniziata già male e che si è conclusa peggio, ossia con la sconfitta sul campo e la relativa retrocessione. Ma l'ultima mossa fatta, con la furbata del calciatore squalificato, ha vanificato tutti gli "sforzi" fatti in precedenza dai catanzaresi, disposti a tutto pur di riuscire a salvarsi. Infatti il Giudice Sportivo non ha potuto che dare ragione alla squadra dei Santi Medici, riammettendoli così di diritto, e tutto sommato giustamente, in Seconda Categoria.