A distanza di un anno dal suo insediamento, il presidente dell’AIA Marcello Nicchi ha deciso di cambiare ancora, rivoluzionando tutti gli incarichi degli Organi Tecnici Nazionali, tranne quello ricoperto egregiamente dal Carlo Pacifici, confermato ancora alla guida della CAI. Dalla prossima stagione sportiva gli arbitri della CAN saranno divisi i due fasce:CAN-A e CAN-B. Naturalmente faranno parte della prima fascia gli arbitri Internazionali, quelli più esperti e chi ha diretto oltre 20 gare in Serie A. In Serie B fischieranno i più giovani, i meno esperti e gli ultimi promossi. Chi non si esprimerà al meglio in prima fascia non potrà dirigere in serie B, mentre chi opererà bene in seconda fascia potrà aspirare, già dall’inizio, all’esordio nella massima serie. Il Presidente Nicchi sarà il Coordinatore Unico della CAN e si avvarrà della collaborazione di uomini di suo fiducia. Infatti ha promosso a pieni voti Stefano Braschi che passa dalla guida della CAN-PRO alla CAN-A. Ma la sorpresa maggiore arriva dal fischietto mondiale Roberto Rosetti che ha deciso di abbandonare l’attività arbitrale con due anni di anticipo per svolgere a pieno titolo il ruolo di designatore alla CAN-B. Il tutto, naturalmente, retribuito da un lauto compenso a cinque zeri. Ogni commissione avrà due collaboratori con compiti ben specifici, i quali si accontenteranno di un rimborso molto più leggero. L’ex Internazionale Stefano Farina, ligure di nascita ma romano di adozione, passa dalla CAN-D alla CAN-PRO. Sarà il selezionatore degli arbitri che aspirano a raggiungere la scala del calcio. Il suo posto sarà occupato da Tarcisio Serena, residente in Veneto e con un mediocre curriculum arbitrale. Come anticipato in apertura di articolo, l’unico confermato è il romano Pacifici, stimato bancario, grande motivatore che sa lavorare benissimo con gli arbitri più giovani che le regioni sfornano ogni anno. “Rosetti – ha dichiarato Nicchi- ha deciso di sua spontanea volontà e dopo una brillante carriera ha scelto di iniziare un percorso nuovo e di rafforzare una squadra già forte. Dopo l’errore al Mondiale Africano, ho sentito Roberto e gli ho detto di prendersi due settimane di totale relax per poi tornare pronto come prima per intraprendere qualsiasi ruolo, sia come arbitro che in qualsiasi altro ruolo. Lui mi ha risposto che era pronto a tutto, sia a continuare a fischiare che a intraprendere una nuova esperienza nell’AIA. Allora gli abbiamo proposto la CAN-B- ha aggiunto Nicchi- e sono molto contento di ciò. Ha scelto di partire da un ruolo si importante ma non di primissimo piano”. E già questa affermazione la dice lunga sulla scelta fatta dall’ormai ex fischietto torinese. Il numero uno dell’AIA ha poi parlato anche della scelta di Stefano Braschi di Prato come responsabile della CAN-A. “ Braschi non ha bisogno di presentazioni. Ha lavorato benissimo alla CAN-PRO, scoprendo tanti giovani arbitri. Ma alcuni organi di stampa nazionale hanno nei giorni scorsi evidenziato che il fiorentino Braschi quando è stato dismesso dalla CAN per limiti di età, ha “sbattuto” la porta in faccia per ricoprire il ruolo di DG nel Siena Calcio, allora militante in Serie B. Incarico ricoperto mentre lo stesso era ancora un tesserato AIA e di conseguenza ha subito un deferimento alla Giustizia Sportiva che lo ha condannato in definitiva ad un anno di sospensione cautelativa. Lo stesso, dopo aver scontato la condanna, ha chiesto e ottenuto il reintegro nell’AIA grazie alla benevolenza del proprio presidente di Sezione. Oggi, dopo essere stato arbitro, dirigente di Società e normale associato si ritrova a ricoprire il massimo ruolo di Organo Tecnico a livello nazionale. Tutti si aspettavano la promozione di Farina alla guida della CAN-A anche perché non ha mai abbandonato l’Associazione dimostrando di essere un gran cultore dell’arbitraggio sia in campo nazionale che internazionale. Ma se Nicchi garantisce per Braschi, ai Dirigenti di Società, agli arbitri e a tutti gli sportivi italiani non resta che fidarsi della sua scelta, con l’augurio che sia quella giusta e definitiva. Come ben sappiamo, gli arbitri non possono rilasciare dichiarazioni in merito anche se qualcuno è rimasto molto perplesso su questa scelta, sostenendo che sarà il tempo a dire la verità. Ma quello che preoccupa gli arbitri più giovani è questo repentino cambiamento di Commissioni che si verifica sistematicamente ogni anno e non dà la giusta continuità ad un lavoro che dovrebbe durare negli anni.