COSENZA- “Con il seguente comunicato annuncio il mio addio al Cosenza Calcio 1914”.
E’ quanto dichiara il General manager nonché socio del Club rossoblù Luca Pagliuso
attraverso una nota: “Per l’ennesima volta, questa mattina, ho avuto il dispiacere di
svegliarmi e trovare sulle pagine di un giornalino locale ennesimi e continui attacchi diretti
alla mia persona. Bene, se l’intento era quello di mettermi nelle condizioni di andar via, ci
sono riusciti. Preferisco “farmi fuori” da solo, anziché proseguire in questo assurdo gioco al
massacro dove ormai sono io l’unico bersaglio. Com’è noto, da circa 4 mesi ho dato al
Cosenza calcio tutto me stesso, ho profuso nell’attività societaria il mio totale impegno per
l’amore incondizionato che da sempre nutro verso questi colori. Ora basta, però. Quel che
è troppo è troppo. In questo periodo ho cercato di costruire un Cosenza nuovo, un
Cosenza che potesse rispecchiare la forza, le ambizioni, i desideri della sua grande
tifoseria. Avrei voluto edificare un Cosenza capace di tornare al più presto in quella
categoria da cui, nel 2003, fu maldestramente e ingiustamente estromesso. Il mio sogno
era questo. Ma, evidentemente, si tratta di un’opera difficile, forse, addirittura, di un’utopia.
Fin dal principio, da quando sono rientrato in questo mondo, mi sono imbattuto in un
ambiente avvelenato, malsano e a tratti squilibrato. Ho dovuto subire cattiverie seriali,
sopportando in silenzio assurde beghe intestine da parte di un giornalino gestito, fra le
altre cose, da un socio del Cosenza calcio, presidente di Confindustria Calabria, al quale
paradossalmente mi sento legato da una profonda amicizia. Ripetute volte, nel corso di
questi mesi travagliati, il socio-editore Umberto De Rose mi ha persino fornito
rassicurazioni in merito ad un’informazione misurata e obiettiva della testata in questione.
Rassicurazioni che, puntualmente, entrando in edicola cadevano nel vuoto. Ora basta
davvero. Da questo momento in avanti non ricoprirò più alcun ruolo dirigenziale e non mi
occuperò in nessun modo di decisioni relative alla società ed all’area tecnica. Basta. E’
chiaro, comunque, che chi ha in mente di accaparrarsi il Cosenza calcio, probabilmente
con azioni vili e vigliacche, dovrà farlo con la massima cura e la massima attenzione. Chi
si assumerà la responsabilità di guidare d’ora in poi questa società sportiva, dovrà
assolutamente dare conto ad un’intera città e ad un’intera provincia sulla qualità dei
programmi, sull’amore da riversare nella vita societaria e sui risultati concreti da regalare
ad una tifoseria che merita rispetto. E che sia ben chiaro, il Cosenza non è una questione
privata, il Cosenza appartiene alla città ed ai propri tifosi. Probabilmente non sono mai
stato simpatico e mai apprezzato, e questo mi dispiace tanto, ma non me ne faccio un
cruccio… Non ho lavorato per essere acclamato o per raccogliere lodi, ma solo per grande
amore verso la squadra e per costruire un grande Cosenza. In questa città, purtroppo, è
ormai risaputo che tutti parlano e promettono, ma fanno solo chiacchiere e pochissimi
fatti”.