
Questa volta anziché iniziare parlando di calcio giocato, come volontà di alcune società, viene evidenziato l’andamento disciplinare, macchiato di domenica in domenica, da troppi cartellini rossi, sia per intemperanze di chi scende in campo, sia di chi resta in panchina. Se le esagitate contestazioni vengono redarguite, dettate da criteri e norme sportive, la controparte si lamenta però che in specifiche situazioni, siano gli stessi direttori con disinvoltura, durante la gara ad alzarne i toni ed a comprometterne la serenità. Nell’ultima giornata come nelle precedenti si riscontra una media di 5/6 giocatori espulsi in merito al girone A di Promozione, e 3/4 dirigenti. Insomma se da un lato educazione e correttezza verbale, vengono a mancare, inquadrato in uno stress nervoso di una partita in corso, dall’altra flessibilità e voglia di far passare una parola, seppur forte in cavalleria, ce ne è ben poca. Si lamenta il Roggiano, soprattutto per la gara scorsa contro il San Lucido, non solo per il rosso del proprio portiere, ma anche per il rosso del rosso blu, Leta, eccessive le due sanzioni si lamenta l’Amantea (in verità più con gli assistenti che con i direttori di gara), si lamenta il Corigliano, si lamenta il Torretta, si è lamentata la Luzzese, si è lamentato il Praia. Mugugni e facce scure di tutti i tipi e per tutti i gusti, le disparità di trattamento e le interpretazioni mille usi di partita in partita, sono sempre esistite, dovrebbero farsene, tutti gli addetti ai lavori, una seria ragione di vita sportiva. Non pare tuttavia, che la soluzione più adeguata a risolvere alcune lamentele, sia quella di mandare in fumo sacrifici personali ed economici di chi investe anche in queste categorie dilettantistiche. L’esasperazione non controllata di chi non ne può più, porta a gesti scellerati come quello accaduto in Rossanese Rende, dove un teppista qualunque, per un oggetto scagliato contro un assistente riesce a far sospendere una gara di Eccellenza. Questo è il calcio che nessuno vuole. Critiche, aspre e dure, ad ogni latitudine della Calabria calcistica, che sovrastano il calcio giocato e non fanno crescere un ambiente tutto bisognoso di più serenità, da ambo le parti. Tornando alla giornata, il Roggiano si riprende la vetta a suon di Arcidiacono, 4 reti su 4, la Paolana in zona cesarini ne fa 2 al Torretta e mantiene il passo, il San Lucido, al solito cinico e spietato(e sbaglia anche un penalty con Cairo) regge bene l’impatto col Corigliano e resta secondo ed imbattuto. Occasioni sprecate da Amantea e Fuscaldo: la prima si fa rimontare e battere tra le mura amiche, con un pirotecnico 2 a 3, da un redivivo Praia, il secondo sciupa l’occasione della vita non piegando un quasi rassegnato Presila, fallendo un calcio dagli 11 metri con Treviso e fallendo per di più l’aggancio alle zone altissime di classifica. Si rivede la Luzzese, che vince contro una svogliata Promosprt, vittorie esterne di Cutro e e Cremissa.