ROSSANO - Il giorno dopo la riunione dell’altra sera nulla sembra muoversi attorno alla Rossanese. I debiti sciorinati all’incontro dai protagonisti e che oberano la Rossanese, presumibilmente, tarpano le ali a qualsivoglia operazione. Ed allora? Come accennato, si brancola letteralmente nel buio. Il tecnico Giovanni Franco spera, ovviamente, in un miracolo dell’ultim’ora. Ma al momento la squadra non dovrebbe scendere in campo del derby-festa con lo Scalea. E proprio con lo Scalea, si giochi o meno, sarà festa comunque. Gli ultras, infatti, incontreranno la tifoseria scaleota per passare una domenica all’insegna dell’amicizia in virtù di uno storico gemellaggio. Scalea, insomma, ospite di Rossano per una amicizia consolidata nel tempo. Festa sugli spalti o da altra parte fra le tifoserie. Sul campo, potrebbe non giocarsi alcuna partita, la seconda consecutiva. Alla terza arriverà la radiazione, la cancellazione del club dalla Figc.
COMUNICATO. Ritornando alla riunione di martedì, ecco il documento che gli ultras, hanno letto in apertura: «La riunione è stata voluta fortemente da noi ultras “Quelli di Sempre”. Dopo la retrocessione dello scorso anno ad opera del presidente Stancato, eravamo riusciti a compattare un ambiente sull’orlo del baratro, decidendo di sostenere la maglia. Abbiamo anche incontrato a muso duro, allora, il presidente il quale già ad ottobre ci aveva preannunciato una situazione gravissima poichè non c’erano aiuti economici da parte dell’imprenditoria locale e da parte del comune ». La riunione, pertanto, è stata voluta dopo la “figuraccia” di sabato. «Per noi - aggiunge la nota - rappresenta o l’inizio della fine o l’inizio della rinascita. Siamo e saremo con la Rossanese, unica nostra squadra che ci può rappresentare. A Rossano solo la Rossanese e sia chiaro a tutti che nel caso in cui la Rossanese affonderà, noi affonderemo con essa. Attenzione però, vogliamo ribadire un concento: “sì all’eutanasia, Rossanese in terza categoria”, perché, cari amici, è meglio ricominciare da capo che continuare con un malato moribondo. Anche l’amministrazione comunale è riuscita a illuderci, qualche mese fa con abilità e maestria».
l. l.