Ecco il comunicato di Antonio Ferrante apparso sui giornali:
"Sono stato da parte, nelle vesti di sportivo e tifoso, per circa due anni, in religioso silenzio e con la speranza che le cose potessero cambiare o quantomeno migliorare. Tant'é che ho spinto, io stesso, il dimissionario Dino Stancato a consegnare la squadra nelle mani dell'Amministrazione Comunale. E solo io, assieme ad altri amici, posso testimoniare che quel famoso giovedì 13 marzo scorso, il presidente della Rossanese era in mia compagnia presso un noto bar della nostra cittadina in attesa di poter interloquire con l'assessore allo sport Giuseppe Lavia. Questo in premessa; ma quello che mi preme sottolineare a quanto pubblicato negli ultimi giorni dalle testate giornalistiche. Voglio dunque rispondere a quei pochi fantomatici, invisibili e codardi, perché purtroppo di questo si tratta, tifosi. A quella frangia sempre più ristretta del più ampio ed organizzato gruppo dei "Quelli di Sempre", che abbia il coraggio di presentarsi con nome e cognome quando si fanno alcune affermazioni a mezzo stampa, e non di presentarsi sotto il nome di una sigla che non ha dimora legale ne un presidente. Specie quando si inveisce contro una o più persone. Non si può consentire a costoro, ribadisco quattro individui, avallati da qualche amministratore, di decidere sulle sorti di una gloriosa società. A questo punto vi verrebbe da chiedere: gli altri 43 mila abitanti sono ospiti di questa città? No, io ed i miei amici non ci sentiamo ospiti e la Rossanese con il nostro volontario contributo concluderà dignitosamente il suo campionato. Questi pseudo e presunti ultras, ricordo, sono gli stessi che negli ultimi 15 anni hanno contestato inspiegabilmente fior fior di presidenti. E' possibile che tali signori possono decidere il bello ed il cattivo tempo delle sorti calcistiche della città? Visto che tra questi c'é anche un grandissimo imprenditore rossanese, mi sembra che sia arrivato il momento, anche per lui, di passare dall'altra parte della barricata e magari vestire le vesti di dirigente. Per dare così la possibilità di far esprimere ai posteri l'ardua sentenza. Il mio intento, prendendo anche spunto dal messaggio dell'Amministrazione comunale, é quello di salvare la nostra Rossanese, non chiedendo niente a nessuno. Vi sembra che per questo debba essere anche maltrattato?"