Abbiamo incontrato una persona che negli ultimi tempi ha fatto molto parlare di sè, dividendo tifosi ed addetti ai lavori: Pasquale D’Ettore, storico ex presidente del Locri, con lui il Locri ha conquistato una finale nazionale di coppa italia dilettanti ed il successivo ripescaggio in serie D, arrivando anche ad un passo dalla C2 persa nell’ormai famoso 11 maggio 1997.
Lei ha manifestato in questi giorni la volontà di prendere le redini della società anche intervenendo in prima persona sul forum di Stadio Radio un confronto a viso aperto con i tifosi, da dove nasce questa esigenza?
“Io sono in primo luogo un tifoso del Locri, trovo che in questi ultimi anni il Locri ha perso quella che era la sua vocazione storica, cioè quella di essere il punto di ritrovo per i tanti giovani, non solo di Locri, ma di tutto il comprensorio che amano il calcio o che vogliono anche praticarlo. Abbiamo un grande bacino d’utenza, ma è sprecato, a Locri da anni ormai non c’è una squadra, e le dirò di più non basterebbe ricreare una squadra ma soprattutto bisognerebbe far ripartire un movimento culturale che deve necessariamente ruotare intorno ad una realtà importante come questa. Mi riferisco al fatto che attualmente il Locri non ha una sede e successivamente a tutti gli accorgimenti necessari a ridare credibilità a questa società. Io vivo il calcio come una passione, ho assistito dal vivo ad innumerrevoli partite di campionati professionistici. Anche rischiando di essere arrogante, io dico di capire di calcio più di altri e quindi voglio mettermi alla prova. Si stà trascinando una gestione fallimentare, la quale non solo non ha dato risulatati ma rischia di diventare un intralcio a chi veramente vuole fare calcio a Locri”.
Non ha avuto modo di parlare di questa sua volontà con il presidente Monteleone o chi per lui?
“Lei mi propone come interlocutore Monteleone, io non penso di dover trattare con lui o con nessuno, dico che si devono tutti fare da parte e lasciare spazio a chi ha competenza, voglia e capitali per fare calcio a certi livelli .Io mi ero proposto ad inizio stagione all’assessore comunale Calabrese, mi era stata promessa la squadra, poi si è preferito fare diversamente, ora dico mettiamoci una pietra sopra e affidate a me il titolo sportivo.”
Saprà benissimo che la gestione di una squadra come il Locri richiede certe cifre...
“Io mi propongo tramite l’opinione pubblica poichè voglio fare tutto alla luce del sole, voglio creare una s.r.l. con capitale mio. Una volta avviata la cosa, se il Locri avrà guadagnato del valore aggiunto sarà stato merito mio. Altrimenti se ci saranno da perdere soldi li avrò persi io di tasca mia. Fermo restando che nel calcio chi mette dei soldi deve dare per scontato che non li recupera. Proprio per questo ritengo di non dover interloquire con nessuno, io mi sono fatto avanti, ora vediamo cosa intendono fare loro, il Locri calcio rischia di scomparire! Si tratta di una società che non ha un parco giocatori accettabile, che ha cambiato 4 tecnici nel corso della stagione e che non ha prodotto nessun valore aggiunto.”
Come lei ben saprà le stagioni e le rose delle squadre si preparano con largo anticipo. Presumibilmente le altre squadre di categoria si staranno già attrezzando .Non pensa che attendere potrebbe portare ad ulteriori e gravi danni per il Locri?
“Questo non dipende da me. Chi decide di attendere non sono io ma chi non si fà da parte, arrecando un grave danno al Locri calcio e naturalmente si assume la responsabilità delle sue azioni.”
Ha già pensato a quale potrebbe essere la squadra?
“Questi al momento sono fatti miei, in passato ho fatto squadre che hanno reso grande il Locri, voglio rimettermi all’opera, devo ricordare i vari D’Angelo, Accursi, Piperissa? Potrei continuare ma mi fermo.”