Lomonaco: "Mi manca la panchina, ma non smetto di aggiornarmi"
Lomonaco: "Mi manca la panchina, ma non smetto di aggiornarmi"

 

Che Francesco Lomonaco sarebbe diventato un grande allenatore lo si era capita già quando giocava, un autentico allenatore in campo, per questo, nella stagione 2001-02, il presidente della Pro Vasto decise di lanciare proprio Lomonaco alla guida squadra nelle ultime cinque giornate di campionato, dopo gli esoneri di Giacommarro e Castiello e con la squadra in piena zona play out. Nelle vesti di allenatore giocatore, l’allora trentatreenne Lomonaco portò la squadra alla salvezza diretta con due vittorie, due pareggi ed una sconfitta. Dopo quello esperienza tornò al semplice ruolo di calciatore, e sei stagioni dopo arrivò la proposta dell’Isola, prima come calciatore e l’anno dopo nella doppia veste di allenatore – giocatore. Da li in poi quattro campionati tra Isola e Cremissa, 71 vittorie, 15 pareggi  e 19 sconfitte per un totale di 105 panchine, una carriera breve, ancora agli inizi ma già abbastanza significativa per Francesco Lomonaco. Un campionato di Promozione vinto con l’Isola, uno di Prima Categoria stravinto col Cremissa, poi però per scelte societarie (e sicuramente non tecniche) si è ritrovato a casa. Scelte che probabilmente in entrambe le occasioni non erano di natura tecnica, visto che, soprattutto al Cremissa i numeri erano dalla sua parte e gli obiettivi già al sicuro, un po’ diverso però il discorso di Isola, dove i numeri ancora non erano dalla sua parte, ma gli fu dato troppo poco tempo per limare la squadra a sua immagine, e uno che ti porta in Eccellenza per la prima volta nella storia, forse un po’ di tempo lo avrebbe meritato. Ora lo incontriamo nella sua casa a Crotone, guarda caso lo troviamo immerso tra pagine sportive e libri di aggiornamento per allenatori, d’altronde il suo è un continuo aggiornamento, non si ferma mai. Prima dell’estate ha fatto anche un breve viaggio nei Paesi Bassi, dove ha studiato allenamenti e strategie di Ariel Jacobs, tecnico dell’Anderlecht (ora al Copenhagen) e di Frank De Boer, allenatore dell’Ajax.  Ora lo si vede spesso agli allenamenti del Crotone di Massimo Drago, ma in realtà mister Lomonaco quanto le manca panchina? “E' superfluo dire che mi manca molto, anche se cercavo un progetto che mi desse l'opportunità di lavorare e crescere. Aspetterò la mia possibilità senza fretta, nel frattempo continuo ad aggiornami e cerco sempre di migliorarmi”. Mister ci dica la verità, si aspettava di rimanere a casa nonostante i numeri da vincente presenti nel suo curriculum? “In questi pochi anni da allenatore mi sono reso conto che si cercano sempre più situazioni  di comodo e si investe sempre meno, soprattutto nell'allenatore.  Per molti presidenti è un ruolo poco importante, però poi alla lunga capiscono e cercano di andare ai ripari, ma poi diventa tardi. Per molti, allenare è diventato semplicemente un “secondo” lavoro o un semplice hobby, c’è gente che si svende per pochi spiccioli pur di presentarsi su una panchina, i numeri non contano più”. In estate personaggi illustri quali Miranda e Soviero hanno denunciato di aver ricevuto proposte per allenare, ma solo se avessero portato sponsor abbastanza cospicui, pensa sia anche questo che gli allenatori bravi e seri oggi restano a casa?  “Anche se è difficile ammetterlo, bisogna dire che in molti casi funziona così. Purtroppo in un periodo di crisi, chi ha qualche sponsor è più favorito anche rispetto a chi ha maggiori competenze. Io però non abbasserei a tanto per allenare, amo questo mestiere ma trovare soldi per farlo no, non avrei problemi a trovare uno sponsor ma non rientra nei miei ideali, io voglio essere contattato per le mie competenze e non per altro, altrimenti cambio mestiere” Infine mister ci da un suo personale parere sui campionati di Eccellenza e Promozione, chi per lei le candidate alla vittoria? Come giudica l’inizio delle sue ex squadre Cremissa e Isola e come pensa finiranno? “Credo che alla lunga il Roccella abbia qualcosa in più delle altre, seguita da Rende, Gioiese, Castrovillari e Sersale. In Promozione A ritengo che la Rossanese lotterà fino alla fine per salire di categoria, mentre il girone B lo vedo più duro del solito con Palmese, Reggio, Bianco, Taurianovese e qualche sorpresa pronte a darsi battaglia. Per quanto riguarda le mie ex, l'Isola  non avrà problemi a salvarsi  mentre il Cremissa è in difficoltà, ma alla fine manterrà comunque  la Promozione”.