PALMESE: INCREDIBILE IL PATRON CARBONE, “CON LA PALMESE LA MIA FAMIGLIA SI E’ ALLARGATA"
PALMESE: INCREDIBILE IL PATRON CARBONE, “CON LA PALMESE LA MIA FAMIGLIA SI E’ ALLARGATA"

 

PALMI - Innamorato della Palmese. Disponibile e garbato. Ci concede un’intervista esclusiva il Presidente del centenario club neroverde, Pino Carbone che sta sorprendendo tutti. Dott. Carbone come si diventa Presidente? “Per me non è stato difficile. Sono stato sollecitato da mio cognato, Gianni Bonaccorso, già giocatore della U.S. Palmese e dai suoi ex colleghi Francesco Iannello, Peppe Perna e Domenico Fiorino. Tutti e quattro hanno manifestato la volontà di evitare che il glorioso passato della squadra potesse subire sbavature, a causa della retrocessione inaspettata dello scorso anno. Naturalmente, desideravano che alle spalle ci fosse una persona che, come loro, amasse la propria città e, quindi, anche la squadra e che potesse dare garanzie sulla tenuta organizzativa ed economica. Mi hanno trasferito l’entusiasmo giusto per accogliere l’invito. Quindi, eccomi qua: felice d’aver accettato e soddisfatto di come stanno andando le cose, soprattutto per il modo in cui abbiamo impostato il programma quinquennale. Siamo impegnati a fare bene con la prima squadra ma, specialmente, ad organizzare un centro di avviamento allo sport che dovrà vederci protagonisti nel far crescere giovani talenti, sia nello sport che nel loro futuro di uomini”. Perché ha deciso di investire sul calcio, di assumere l’impegno, che immagino gravoso, di Presidente della Palmese? “L’ho detto prima: per me non è stato un investimento ma un esclusivo piacere nel mettermi a disposizione della squadra, dei magnifici Boys Palmi 78  e della cittadinanza palmese, assieme a degli splendidi collaboratori ed amici che mi hanno dato la possibilità di mettermi in discussione in un settore che conoscevo poco ma che, in poco tempo, mi ha totalmente conquistato”. Come ci si sente ad essere il Presidente della centenaria Palmese? “Ritengo che sia motivo d’orgoglio poter rappresentare la gloriosa Palmese. Non va dimenticato che la squadra simboleggia l’intera città e chi, come me, la rappresenta deve avere l’onestà intellettuale di far emergere un interesse esclusivo per far bene. Lascio ad altri iniziative che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo di un progetto sano, trasparente, disinteressato e, soprattutto volto a salvaguardare quei principi cardini che lo sport, nella sua interezza, deve rappresentare: amicizia, genuinità, solidarietà”. Quali sono le aspettative e le attese, considerato che siete secondi in classifica? Sono nato in una famiglia normale dove si dava peso ai veri valori fondanti dello stesso nucleo familiare. Nella mia vita, quindi, ho sempre guardato avanti con impegno, dedizione e, mi consenta, con quella sana determinazione che serve ad attivare la giusta ambizione atta a migliorare sempre per le proprie capacità e non perché qualcuno “si interessa a te”. Con presunzione, posso dire che quello che ho costruito è stato grazie al mio impegno ed alle mie capacità. Per questo posso sentirmi un uomo libero e non vincolato. Quindi, se ha capito come sono fatto le dico: Le mie aspettative sono quelle di portare la U.S. Palmese, assieme a tutta la Dirigenza e, soprattutto, assieme a quegli imprenditori che intendono partecipare a questa meravigliosa avventura, nella categoria che merita”. Qual è? Ritengo che Palmi può aspirare ad occupare uno scranno nel calcio che conta”. Si, ma quale? Naturalmente quello professionistico!!!” Parliamo della sua squadra, ce la presenta? Certo. La squadra della mia città e che mi onoro di rappresentare è composta da Dirigenti validi, capaci ed onesti; da tecnici splendidi che fanno dei loro giocatori un vero nucleo familiare e da atleti che hanno inteso bene la responsabilità che gli è stata consegnata nell’indossare la casacca neroverde. Che dire? Una vera famiglia dove, oltre al calcio, puntiamo a costruire anche un futuro comune che possa vederci gioire assieme, quando c’è da gioire ed, eventualmente, patire assieme se c’è da patire. Insomma, un gruppo GRANITICO ed INAFFONDABILE”. Presidente Carbone lei parla della sua squadra con orgoglio, mi sbaglio? “Assolutamente non sbaglia! Tutti i ragazzi (tra di loro ci sono i Dirigenti) sono il mio orgoglio. Guai a chi pensa di poter attaccare in modo gratuito qualcuno di loro. E’ come se lo si facesse a me!”. Che cosa si sente di dire ai suoi giocatori? “Nulla, se non di continuate a giocare con la determinazione che stanno dimostrando sapendo che, in qualsiasi momento, possono contare nella Società e nel loro amico Presidente”. E cosa si sente di dire alla tifoseria neroverde? “Sto vivendo, partita dopo partita, la crescita dell’entusiasmo che li avvolge. La U.S. Palmese ha una tifoseria splendida che è spinta dall’amore verso la squadra! Vorrei trasferire loro l’affetto che la Società e la squadra hanno iniziato a nutrire verso chi, a tutti gli effetti, fa parte integrante di questa grande famiglia”. Cosa è cambiato nella sua vita da quando è Presidente di una squadra di calcio? “Nulla! Prima trascorrevo la domenica  con la mia famiglia, adesso la trascorro allo stesso modo! Si è solo allargata la famiglia”. E cosa la preoccupa attualmente per il futuro della sua squadra? “Quelle preoccupazioni che ogni padre di famiglia nutre per i propri figli. Ho assistito, domenica, all’infortunio subito dal calciatore della Bovalinese: mi ha scosso e mi ha fatto capire come può cambiare la vita di un ragazzo in un contesto che dovrebbe essere legato al divertimento. Quindi, auguro a tutti i ragazzi che giocano, in modo particolare nelle categorie dilettantistiche, di non dover subire mai danni a causa dello sport. Devono divertirsi, far divertire e stare bene. Il resto conta ma, sicuramente, in modo secondario”. Dovendo riassumere in una parola la sua squadra, quale termine userebbe? “BRILLANTE”. Avete investito bene e i risultati si vedono. Sono tanti i sacrifici anche economici da  sostenere. Non è facile. Come ha affrontato questo problema? “In  assoluta tranquillità. Assieme a Gianni Bonaccorso, Francesco Iannello, Giuseppe Perna e, con in testa il Diesse Mimmo Fiorino abbiamo stilato un bilancio preventivo in linea con le esigenze della categoria. Ho coinvolto i miei colleghi dell’Associazione di cui sono Segretario generale ed abbiamo destinato le risorse necessarie al soddisfacimento del bilancio di previsione. Ho contattato, in seguito, alcuni amici imprenditori i quali hanno aderito in modo assolutamente volontario all’iniziativa e, questo, ci ha permesso di prendere qualche giocatore “fuori dalla media di categoria” che oggi, pare , faccia la differenza”. Il "Lopresti" non è ancora a norma e la Palmese è costretta a recarsi a Rosarno per giocare le sue gare interne. In tal caso, secondo lei, quanto tempo ci vorrà affinche si possa ritornare a giocare a Palmi? “Spero si possa tornare con l’inizio del prossimo anno. Ma torneremo solo se le condizioni del “Lopresti” ci permetteranno di esprimerci al meglio. Intendo ringraziare personalmente il consigliere comunale Rocco Surace per il grande impegno profuso nell’affrontare questo annoso problema. Una cosa è certa: con la stessa determinazione con la quale ha iniziato questa meravigliosa avventura, la Società, si farà carico di partecipare alla realizzazione di un impianto degno della storia calcistica Palmese con o senza l’aiuto delle Istituzioni anche se, a mio avviso, senza sollecitazioni, il Comune dovrebbe sentire proprio il dovere e l’impegno perché questo si possa avverare. Vorrei si capisse che  la squadra è patrimonio della Città di Palmi; io e gli altri amici della Dirigenza siamo solo degli “Autisti” pro tempore”. Quali sono i vostri rapporti con l'Amministrazine comunale? “Rapporti corretti e volti, almeno da parte nostra, all’impegno per far migliorare lo sport a Palmi. Il tutto nell’assoluto rispetto dell’utente e, soprattutto, nel combattere azioni di sciacallaggio speculativo che vanno a ledere i diritti di tutti i cittadini”. Quali sono i vostri progetti per il futuro? “Gliel’ho già detto: nel giro di cinque anni ritornare in serie D e poi puntare al salto tra i professionisti; creare una grande scuola di avviamento allo sport dove i ragazzi potranno essere seguiti da istruttori qualificati, da psicologi e da insegnanti che li possano sostenere nella conciliazione sport/studio; realizzare una Polisportiva palmese; realizzare un impianto polisportivo in linea con i criteri europei”.