PAOLA - Dopo la sconfitta con il Corigliano per la Paolana si fa notte fonda. Ultima in classifica e la salvezza che diventa adesso un'utopia. Ma al danno si è aggiunta anche la beffa. La squadra al ritorno dalla trasferta ionica ha avuto una brutta sorpresa. Imuri dello stadio imbrattati con scritte ingiuriose, alcune autovetture di giocatori locali prese di mira dalle bombolette. Su tali frasi, sull'atto incivile si è soffermato ieri il presidente della Paolana, Piero Perrotta. «In questa avventura - afferma - ci ho messo tutto l'impegno possibile ed immaginabile, in questa sfida ho messo la mia immagine e il mio nome e le mie risorse finanziarie e da solo ho dato alla Paolana la possibilità di partecipare al campionato d'Eccellenza». Perrotta quindi rivolgendosi all'autore del gesto: «Capisco la delusione che però non è certamente maggiore della mia. Capisco la rabbia dei tifosi ed io non sono meno arrabbiato, ma offendere la mia persona o quella dei calciatori, non è concesso. Nessuno vieta la contestazione, ma deve essere civile ed intelligente. Spruzzare di vernice la macchina di un nostro atleta, non ha il sapore né della civiltà né dell'educazione ». E’ amareggiato il presidente: «Qualche cosa ho sbagliato - spiega - inizialmente mi sono illuso sulla serietà e robustezza delle cordate degli imprenditori rilevatesi privi di consistenza. Poi in molte occasioni la fortuna non ci ha aiutato e in altre mi sono fidato troppo, e in qualche altra occasione la mia inesperienza del settore mi ha tradito. Ma sempre, posso assicurare, ho operato solo e soltanto con un solo obiettivo: il bene della Paolana ». Il numero uno della società biancazzurra si lancia in un ultimo sfogo: «Io amo la Paolana e la città di Paola e per esse mi sono speso in prima persona sia nello sport che nella vita sociale. L'autore del gesto invece avrà speso qualche grido d'incitamento o di contestazione, per entrambe lo ringrazio. Ma le offese personali non appartengono al tifoso che ama lo sport. Il tifoso che ama la propria squadra la segue e la sostiene nel bene e nel male, anche contestando, ma mai offendendo

dal Quotidiano della Calabria