PALMESE, MIMMO FIORINO "FORSE MORELLI......ABBIAMO UN GRANDE PRESIDENTE"
PALMESE, MIMMO FIORINO "FORSE MORELLI......ABBIAMO UN GRANDE PRESIDENTE"

…DA ROSARNO E NON DA PALMI! (Rc) - Esclusivo parla Mimmo Fiorino, diesse neroverde. Mimmo, prima di tutto un aggettivo per descrivere la stagione 2012/2013 dei neroverdi. “Sofferta ma, alla fine, trionfante! Io però preferisco questo tipo di vittorie …” Una stagione gestita in modo “quasi” perfetto, obiettivo raggiunto ed anche oltre. C’è qualcosa per cui alla fine hai comunque qualche rimpianto? “Il rammarico più grande è quello di non essere riusciti a finire la stagione insieme alle persone con le quali avevamo dato il via al progetto. Ci sono stati degli accorgimenti per riprendere la direzione giusta. Anche quello di non aver potuto giocare le gare interne a Palmi”. Si è parlato tanto di gruppo quest’anno: qual è stato il momento decisivo? “Gli innesti di dicembre: abbiamo innalzato il tasso tecnico dello spogliatoio e avviato la squadra verso una continuità di risultati utili. L’ottima gestione di un gruppo eccezionale ha portato la Palmese al successo”. La Palmese conquista l’Eccellenza. Cos’ha in programma la società? Un campionato da protagonisti o una salvezza tranquilla? “Faremo un campionato di medio - alta classifica. Alla fine del girone d’andata vedremo quale sarà la nostra posizione e, se necessario, interverremo. Di certo, non ci tireremo indietro. Dobbiamo continuare su questa scia vincente, anche se andremo a confrontarci con nuove e importanti realtà che hanno gli stessi nostri obiettivi. Siamo alla pari con altre 4/5 squadre”. Un’anticipazione senza fare nomi: cosa state preparando per il prossimo anno? Quali sono gli obiettivi? Ci saranno novità nell’organico? “Ci saranno innesti importanti ma mirati: uno per ogni reparto. Qualcuno partirà ma molto dipende da chi guiderà la squadra il prossimo anno. L’obiettivo è una posizione medio-alta in classifica”. Cosa pensi di Claudio Morelli? Credi che il tecnico sia da confermare anche per la prossima stagione, oppure che si debba puntare a un nome più “importante”? “Morelli è un allenatore che potrebbe continuare a sedere sulla panchina della Palmese. Molto dipende dal tipo di campionato che la società deciderà di fare. I programmi per il prossimo anno saranno discussi durante una riunione che si terrà a breve”. Chi non lasceresti mai andare via dalla Palmese? “Il Presidente Pino Carbone. Una persona fantastica che ha dato lustro alla gloriosa Centenaria e alla città di Palmi. Ha sposato in pieno il progetto e non si è mai tirato indietro. È raro trovare una persona che decide di investire seriamente in una società, dopo anni difficili. Siamo fortunati ad averlo con noi, la città e i tifosi gli devono essere grati”. La Società ha dimostrato di avere le idee chiare sin dall’inizio e la nuova dirigenza si è distinta per la spiccata professionalità e la meticolosa organizzazione. È questa l’arma in più per avere successo? E nella crisi attuale, come vedi lo scenario futuro delle società dilettantistiche e del calcio in generale? “Facciamo dell’organizzazione societaria un punto di forza e, grazie alla disponibilità del presidente, diamo ai nostri giocatori tutto ciò di cui necessitano. Sicuramente questo è un vantaggio rispetto ad altre realtà meno strutturate. Il calcio dilettantistico risente molto dell’attuale crisi economica. I giocatori devono capire che le società non si possono svenare, dovrebbero adattarsi ad ingaggi meno onerosi altrimenti parecchi di loro rimarranno senza squadra. C’è bisogno di maggiore intesa tra società e calciatori e puntare di più sul settore giovanile”. La Palmese durante la stagione appena trascorsa è stata costretta ad allenarsi e giocare le partite casalinghe al “Giovanni Paolo II” di Rosarno. Un intero campionato lontani dalle mura amiche a causa dell’inagibilità delle strutture sportive comunali. Come vedi l’annosa questione del campo “Lopresti” e cosa ti aspetti nell’immediato? “Il Sindaco Barone è il primo tifoso della Palmese. Per molti anni si è seduto sulla panchina dei neroverdi ricoprendo la carica di medico sociale. Nessuno più di lui può capire le problematiche di una Società che si prefigge un progetto serio. Crediamo nel buon senso suo e di tutta l’Amministrazione anche perché, sui mezzi d’informazione, dicono di tener fede alle promesse fatte sul campo sportivo “Lopresti”. Chiudo con una domanda “personale”. L’anno scorso c’è stato un aspetto che mi ha colpito molto della tua figura, soprattutto durante il girone d’andata, estremamente difficile per la Palmese. Quando il nuovo corso societario era ancora un’incognita e l’andamento della squadra sotto le aspettative hai accettato le critiche, con responsabilità e senza mai replicare o cercare vetrine sui mezzi d’informazione. Questo tuo aspetto schivo o “controcorrente” a cosa è dovuto? “È un insegnamento che ho avuto la fortuna di apprendere da dirigenti durante la mia carriera: da sempre, nel calcio contano i fatti. L’unico modo per rispondere alle critiche sono i risultati e io sono contento di aver raggiunto un traguardo importante nella mia città. Sono nato con la Palmese, ho finito di giocare con la Palmese e con questi colori sogno un futuro ricco di successi. Sono felice che i tifosi si siano riavvicinati alla squadra, spero che il loro orgoglio non vada scemando ma cresca sempre più”.