Una vittoria, che vale la permanenza nel massimo campionato dilettantistico, acciuffata per la cima dei capelli ma strameritata. Acri costantemente in avanti, Paolana alle corde per l’intera gara ed anche dopo aver subito il gol. Grinta, concentrazione, determinazione, impegno nel Calcio Acri che se avesse giocato così soprattutto nella seconda parte della stagione avrebbe evitato sicuramente i play out. Azzinnari e compagni nella gara più importante dell’anno non hanno risentito dell’assenza di mister Caligiuri che, a sorpresa e in una fase delicata, ha abbandonato squadra e società. Comportamento inspiegabile, non da professionista e che tutti hanno condannato aspramente. “Dovevamo esonerarlo a gennaio”, si lascia sfuggire a fine gara un dirigente. Paolana deludente e rinunciataria e con il solo Parentela in avanti. Nell’Acri Turano e Molinaro prima e Santarcangelo dopo hanno il difficile compito di battere il bravo Occhiuzzi. Il portierone azzurro, però, si deve chinare all’esemplare punizione di Balsamo che si è infilata nel sette sicchè è il regista che fa restare in Eccellenza la sua città d’adozione e dedica gol e vittoria, con tanto di dito in bocca e imitazione del movimento della culla, al piccolo Antonio in tribuna. La gara è un monologo dell’Acri che già dopo 4’ con Molinaro sfiora il gol grazie ad una girata di sinistro che sfiora il palo. Al 14’ ancora Molinaro in semirovesciata sfiora la rete, al 22’ la Paolana si fa vedere con De Gennaro che da fuori area impegna Piazza, al 25’ una punizione di Barbieri scavalca Occhiuzzi ma finisce fuori. L’Acri domina, gioca bene ma non trova spazi per la via della rete. il filo conduttore della seconda frazione è lo stesso. Paolana sulla difensiva e in difficoltà, rossoneri in avanti con ottime trame di gioco ma Occhiuzzi viene impegnato solo al 11’ quando deve anticipare Turano. Gli spazi sono minimi e si ha l’impressione che per battere i tirrenici ci vuole ben altro. Entra Santarcangelo per dare più peso all’attacco ma è Balsamo che direttamente su punizione batte Occhiuzzi e fa gioire i circa ottocento sportivi accorsi, che per l’occasione, hanno tirato fuori dai cassetti striscioni e bandiere. Non succede più nulla anche perché i tirrenici non sono reattivi e l’Acri può controllare la gara fino alla fine senza problemi. Quindi applausi, cori e cortei per le vie della città e lacrime da una parte e dall’altra ma per motivazioni diverse.