
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Martedì 24 Marzo 2015 ore 02:16 : fine di una triste storia giudiziaria! E’ il preciso momento in cui ho ricevuto la telefonata del mio legale Palladino, che mi comunicava testualmente: “Caro Antonio, i giudici della III sezione della Cassazione, dopo otto ore di camera di consiglio, hanno deciso la tua piena assoluzione del reato di associazione a delinquere ai fini della frode sportiva, scagionandoti definitivamente per non aver commesso il fatto”.
Dopo nove anni di lunga attesa, tra aule giudiziarie, testimonianze, arringhe, sentenze di primo grado e appello, finalmente si è chiusa una “strana” vicenda giudiziaria che mi ha visto coinvolto in prima persona insieme a tanti miei ex colleghi arbitri professionisti. Fine di un lungo incubo, durato tantissimo, che mi ha fatto perdere per sempre il mio lavoro di serio e corretto professionista e che nessuno mi potrà mai ripagare di quanto ho subito, soprattutto a livello mediatico.
Ho taciuto per ben nove anni, dichiarandomi, con chi mi conosce bene, sempre innocente e alla fine ha trionfato la vera giustizia. E’ una sentenza che non mi rende felice, che non mi inorgoglisce, che non ridarà ciò che ingiustamente mi hanno tolto, ma che mi fa riprendere la mia piena e pura credibilità di uomo di sport.
A tal proposito, anche se le motivazioni saranno pubbliche tra novanta giorni, volevo precisare che durante la stagione sportiva 2004/2005, periodo di riferimento dell’inchiesta della Procura di Napoli, il sottoscritto non ha mai diretto la Juventus, né in campionato tantomeno in Coppa Italia. Addirittura dopo la direzione di Udinese – Brescia (settembre 2004) sono stato sospeso dalla commissione AIA per giorni trenta e ho diretto per mesi tre solo gare di serie B. E nonostante potevo, nello scorso marzo 2014, avvalermi della prescrizione, ho avuto il coraggio di rifiutarla per andare fino in fondo, affinchè la giusta, sana e sacrosanta verità venisse a galla.
Quanto emesso dalla Cassazione, dimostra che l’arbitro Dattilo della sezione di Locri non ha mai fatto parte di una “Cupola” calcistica, non ha mai preso parte a “inciuci” vari, né tantomeno faceva parte di un’associazione a delinquere ai fini della frode
sportiva. Il mio operato sui campi di calcio sia dilettantistici che professionistici è stato sempre corretto, leale e privo di qualsiasi sudditanza.
Ho raggiunto i massimi livelli di Arbitro di calcio con enormi sacrifici, trascurando anche i miei affetti familiari, affinchè la mia professionalità fosse sempre ligia e credibile. Ora, dopo nove lunghissimi anni, un Procuratore Generale della Cassazione, ha chiesto ai giudici della stessa, la mia completa assoluzione.
Oggi a detta dell’opinione pubblica sono tornato ad essere un “uomo pulito” ma chi mi ha conosciuto e frequentato non ha mai avuto dubbi sulla mia onestà. Ho sempre creduto nella giustizia italiana ma ho seri dubbi su come è stato improntato questo processo che alla fine si è dimostrato un estenuante “calvario” per chi era sotto accusa.
Questo meritato “successo”, se così può essere definito, lo dedico ai miei genitori che nel pieno della mia sofferenza mi sono stati sempre vicini e mi hanno insegnato, sin da piccolo, i veri valori della vita. Ai miei tre bellissimi figli, Roberta, Alessio e Matteo che amo tantissimo, a mio fratello Luca, ai cugini, ai nipoti, ai parenti più stretti e a tutti i veri amici, che in questi anni non mi hanno mai abbandonato.
Contestualmente ringrazio anche chi in questo lungo periodo ha “dubitato” della mia presunta colpevolezza, forse è anche merito loro se ho combattuto fino alla fine per uscire indenne da questa triste storia. Permettetemi anche di porgere un sentito ringraziamento al mio legale di fiducia avvocato Alessio Palladino del foro di Roma, al Dottor Nicola Penta, perito informatico che ha fatto un immenso lavoro, a tutti gli amici di Gioiosa Jonica, a tutte le Società sportive che si sono congratulate per questa assoluzione, a tutti gli ex miei colleghi che hanno insieme a me atteso questo positivo responso, alla società del Roggiano Calcio, di cui sono tesserato e a tutti gli amici roggianesi che in questi anni mi hanno sostenuto soprattutto moralmente. Infine a tutti gli organi di stampa che in un’occasione del genere mi danno la possibilità di far sapere a tutti : “ero e sono innocente”.
Cosenza, 25.03.2015 Con Osservanza Antonio Dattilo, ex arbitro di serie A