PALMESE: intervista a Raffaele Corsale
PALMESE: intervista a Raffaele Corsale

Sin dai primi allenamenti, i tifosi neroverdi si sono subito accorti che nella Palmese era arrivato un giocatore dalla classe sopraffina, un vero lusso per la categoria dell’Eccellenza; arrivato all’inizio del girone di ritorno, grazie alle possibilità offerte dagli svincolati, Raffaele Corsale si è subito integrato in un gruppo guidato dal trainer lametino Rosario Salerno, mettendosi a disposizione della squadra con l’umiltà e l’abnegazione propria solo dei grandi: il debutto è avvenuto il giorno dell’Epifania nel match interno col Sambiase entrando, al decimo della ripresa, al posto del claudicante capitano Giovanbattista Cordiano.

La domenica successiva, nella vittoriosa trasferta di Scalea, il forte centrocampista casertano è stato tra i principali protagonisti del colpo “gobbo”, andando poi a segno nel match casalingo con il Brancaleone; oltre all’estrema abilità nel calciare le punizioni, le caratteristiche di Corsale sono quelle di una lucida visione di gioco, sacrificio nelle chiusure, nonchè grande  duttilità di impiego: ha dimostrato di essere capace di gettare il “cuore oltre l’ostacolo”, sacrificandosi spesso per le esigenze della squadra. L’ultima sua prodezza balistica su calcio piazzato, è valsa l’incredibile vittoria per 4–3 sulla Paolana; a fine partita il pianto a dirotto ha fatto emergere il dramma familiare che Raffaele Corsale sta vivendo, in quanto la sua dolce metà è alle prese con la malattia del secolo: per fortuna, le ultime notizie sono decisamente confortanti.

Rispettiamo, e comprendiamo, la volontà del giocatore di non voler approfondire la delicata questione, ragion per cui, iniziamo la nostra informale intervista con argomenti prettamente calcistici; il primo tema che trattiamo è quello relativo alla scelta di Raffaele Corsale, che a metà stagione ha lasciato Cassino per trasferirsi a Palmi: «Mi ha immediatamente affascinato il progetto ambizioso che mi è stato prospettato dalla blasonata società neroverde, che andava oltre la promozione in Serie D. Proprio per questo motivo ho accettato di buon grado di trasferirmi a Palmi e sono davvero felice di averlo fatto: nella vostra bella cittadina ho ritrovato motivazioni che credevo di aver smarrito».

Dai segreti del campionato già dominato, il fuoriclasse casertano individua soprattutto la splendida coesione del gruppo: «Oltre che di giocatori di grande livello tecnico, il nostro gruppo è composto da grandi uomini, che hanno dato tutto per la maglia quando sono stati chiamati in causa; anche la società ha fatto la sua parte in maniera esemplare, standoci sempre vicini, ed il pubblico è stato il dodicesimo uomo in campo, affollando gli spalti del Lopresti, ed incitandoci sempre a gran voce. Quando tutte le componenti di una società sono in piena sintonia, i risultati arrivano di conseguenza; grazie a questo abbiamo sbaragliato la concorrenza di squadre importanti come Vibonese, Isola C.R., Acri, Scalea e Gallico».

Quando gli chiediamo quale delle quattro reti realizzate è stata la più bella ed importante, Raffaele Corsale non ha dubbi in proposito: «Sicuramente il gol della vittoria realizzato in casa della Vibonese, che è stata la nostra rivale più agguerrita: al Luigi Razza abbiamo dimostrato di essere nettamente superiori ai padroni di casa, mettendo a tacere tutte le malelingue e loro insinuazioni. Anche a Gallico e ad Acri abbiamo fatto bottino pieno, dimostrando a tutti che la Palmese ha strameritato la promozione in serie D».

Nel suo fantastico palmares ci sono 396 partite con le casacche di dodici squadre (Cavese, Marcianise, F.C.Sangiuseppese, Scafatese, Real Cassino, Casertana Calcio, Sant’Antonio Abate, Vico Equense, Turris 1944, Savoia, Cassino e Palmese)- distribuite tra Serie C2 (135), Serie D (219) ed Eccellenza (42)- “condite” da ben 48 reti; in relazione al suo futuro, e dai sogni ancora nel cassetto, il 33enne fantasista della Palmese ha le idee ben chiare: «Anzitutto è chiaro che voglio restare a Palmi per giocare in serie D con la casacca neroverde, che è diventata come la mia seconda pelle. E poi voglio continuare a giocare per tanti anni, finchè mi diverto, perché il calcio è la mia grande passione: voglio regalare ancora tanta gioia ai miei tifosi, e gioire col cuore insieme a loro».
 

 

 

 

quotidiano del sud