PALMI - Gioca bene, vince e convince. Cinica, scaltra e concreta. E' la matricola Palmese allenata da Peppe Mourinho Carella che ottiene la terza vittoria di fila in sette giorni. Espugnata perciò anche Amantea dove la squadra neroverde ha ottenuto una meritata vittoria con il suo bomber, quel Mimmo Fiorino male intenzionatodopo il suo ritorno a Palmi. Si perchè è stato proprio il bomber a gonfiare la rete al decimo del primo tempo tra la gioia della tifoseria neroverde che, anche in riva all'alto Tirreno cosentino, è stasta presente al fianco della Palmese per dimostrarle ancora una volta la passione verso la U.S.Palmese 1912 e soprattutto una scelta di vita nei confronti di una squadra sempre amata alla luce di qualsiasi risultato.
Adesso la vetta della classifica dista tre lunghezze; lassù c'è il Sambiase di Alberto Aita, squadra costruita per vincere il campionato. La Palmese viceversa, come continua ad affermare giustamente la società con il suo presidente passionale Beniamini Caristi, non ha pretese di vittoria finale ma vorrà sicuramente fare tutto il possibile per arrivare presto, prestissimo alla matematica certezza di poter disputare anche la prossima stagione l'Eccellenza e di fare tutto il possibile in campo per ottenere risultati consoni al blasone.
Allenamenti ripresi già da martedi e che si concluderanno questo pomeriggio sul terreno battuto del "Lopresti" con Carella Mourinho impegnato sempre di più con la sua Palmese. Partitelle infrasettimanali e schemi a ripetizione e con lo staff medico attento a Bartolomeo, Fiorino, Caricato, Ciccio Cordova, Scopelliti e Musumeci che non stanno attraversando un buon momento di condizione fisica.
La Bovalinese è alle porte e tra due giorni al "Lopresti" con inizio alle ore 14,30, la Palmese scenderà in campo per conquistare l'ennesima vittoria contro comunque un'ottima squadra che venderà cara la pelle ma che nello stesso tempo sarà consapevole di affrontare l'undici neroverde che al momento gioca il miglior calcio di tutti e non vorrebbe fermarsi adesso e soprattutto davanti al suo caloroso pubblico.
di Sigfrido Parrello