Finisce la favola di Nicola al Crotone  l'allenatore si dimette
Finisce la favola di Nicola al Crotone l'allenatore si dimette

È durato sedici mesi l’idillio tra il Crotone e Davide Nicola che nella passata stagione aveva portato la squadra calabrese a guadagnare un’incredibile salvezza. Il tecnico ha ufficializzato stamani le sue dimissioni irrevocabili da allenatore lasciando quella panchina sulla quale si era seduto il 9 luglio del 2016. Il 44enne di Luserna San Giovanni (Torino) era arrivato quasi da matricola avendo allenato in A solo il Livorno, dove era rimasto per 20 giornate prima dell’esonero. 

Con il Crotone l’inizio non fu positivo. Difficoltà logistiche (la squadra aveva iniziato la Serie A a Pescara per l’indisponibilità dello stadio) e rosa non adeguata crearono difficoltà e malumori. Alla fine del girone di andata i rossoblu’ avevano soli 9 punti in classifica. Il Crotone, però, continuò a difendere l’operato del tecnico. La costanza e la determinazione nel lavoro dell’allenatore, la sua filosofia di gioco e la capacità di mettersi alle spalle le critiche, cominciarono a creare i presupposti per una rimonta alla quale nessuno credeva. Dal 19 marzo 2017, giorno della sconfitta con la Fiorentina in casa, il Crotone iniziò la sua marcia verso la salvezza. Il via alla rimonta fu dato il 9 aprile con la vittoria per 2-1 sull’Inter. 

I punti di ritardo erano ancora molti e nessuno credeva nel miracolo, ma Nicola continuava a lavorare in silenzio con i suoi calciatori. Il tecnico diventò un modello per la città. «Spero che il Crotone possa essere d’esempio ai giovani affinché capiscano che quando nella vita ci sono difficoltà non devono smettere mai di inseguire i loro sogni» disse alla vigilia della gara contro la Lazio, ultima di campionato e decisiva per la salvezza. Il Crotone vinse quella gara e ottenne la permanenza in Serie A. Come promesso, il tecnico, per celebrare il risultato, tornò da Crotone alla sua città Vigone (Torino) in bicicletta attraversando tutta l’Italia e portando avanti anche alcune battaglie per la città pitagorica come quella relativa alla riapertura dell’aeroporto. 

Confermato per la stagione in corso, Nicola ha raccolto 12 punti in 15 gare rimanendo fuori dalla zona retrocessione. Qualcosa, però, non è andato. Gli ultimi risultati - quattro sconfitte consecutive con Genoa, Juventus, Udinese in campionato ed ancora Genoa in Coppa Italia - hanno deluso l’ambiente per le prestazioni. «Chi pensava di salvarsi prima si sbagliava di grosso», è stato il suo commento, sibillino, dopo la sconfitta interna con l’Udinese. Oggi, a dimissioni consegnate, si è capito a cosa si riferiva: alla discesa nello spogliatoio, nell’intervallo, del presidente Raffaele Vrenna. Che però nega decisamente di avere delegittimato Nicola: «Sono andato per spronare la squadra e lui ha ritenuto che questo lo avesse delegittimato. Non è nel mio stile, non sono mai intervenuto sotto l’aspetto tecnico, né su come schierare la squadra». 

Vrenna ha provato anche stamani a far recedere il tecnico, ma di fronte alla fermezza di Nicola si è dovuto arrendere. «Rispetto la decisione del mister, ma non la condivido», ha detto oggi. E così la favola del tecnico piemontese a Crotone è finita proprio oggi, giorno di San Nicola. 

da lastampa.it