ROSARNO - Mentre la squadra proseguecon la preparazione in vista della gara di domenica prossima con l'Adrano, facciamo il punto della situazione con il tecnico Tonino Figliomeni. Il suo ritorno a Rosarno è coinciso con le vittorie, con una squadra sempre protagonista e nelle zone alte della classifica, e con partite vinte dalla panchina. Certamente il presidente Varrà e la società lo hanno messo in condizione di far bene e poi il gruppo sta dando il massimo, compreso staff tecnico e sanitario, ma Tonino Figliomeni ci sta mettendo parecchio del suo, anche perché dall'inizio dell'anno non ha mai avuto la rosa intera a disposizione. Ogni volta salti mortali, ma puntualmente in campo si è vista una squadra che sa il fatto suo, con una precisa identità tattica. Ma dove può arrivare questo Rosarno? Figliomeni preferisce tenere un profilo basso. «Il Rosarno non deve e non vuole guardare più in là della partita di domenica prossima con l'Adrano. Dobbiamo solo pensare a vincere. Per il resto preferiamo tenere i piedi ben saldi al terreno, fermo restando che non giochiamo certo per perdere. Tra l'altro siamo il Rosarno e, a queste latitudini, sei quasi obbligato a far bene, perché questa piazza, soprattutto negli ultimi anni, ha vinto ed entusiasmato. E noi vogliamo vincere e convincere, ma solo alla fine trarremo le conclusioni. Dico comunque che ci credo molto in questo progetto». Sulla strada di questo Rosarno c'è l'Adrano: «Lo abbiamo già affrontato in coppa e sappiamo già che tipo di squadra è. Tra l'altro ha perduto una sola gara nelle ultime 7 giornate, per cui sta attraversando un ottimo periodo. Detto questo, è chiaro che ci dobbiamo prendere i tre punti, ma anche stavolta sarà una sfida da prendere con le dovute cautele, evitando di prestare il fianco agli ospiti». L'assenza di Vicentin è un problema, anche se nel Rosarno c'è Saffioti in rampa di lancio. «Valerio lo conosciamo tutti. Sapevamo che doveva recuperare e l'abbiamo fatto guarire con calma. Ho centellinato le sue uscite, per evitargli ricadute, ma su di lui ho sempre puntato, tanto che pur potendo, alla società non ho chiesto di trovarmi un altro attaccante. Col presidente Varrà abbiamo deciso di aspettarlo e da lui mi attendo grandi cose». Ma qual è la forza di questo Rosarno? Il tecnico di Siderno ha la risposta pronta: «E' il gruppo. Alleno ragazzi straordinari, che a dire la verità sono messi in condizione, da parte della società, di lavorare nel miglior modo possibile. E tutti mi seguono alla grande, con tante motivazioni. Quelli esperti mi sono di grande aiuto, perché sono da esempio per i giovani, che dimostrano gran voglia di imparare. Stiamo facendo bene, però abbiamo tanta fame di vittoria e voglia di crescere». E la sensazione è che questo Rosarno possa fare davvero molto di più, rispetto a quanto di buono ha fatto finora.

dal Quotidiano della Calabria