Marcatori: 33° pt. Madonia (rig.) – 36° st. Saffioti
ROSARNO: (4-4-2) Scerbo 7; Roccisano 6; Bruzzese 7; Varrà 7; Scorrano 6,5; Favasuli 6,5; Principato 6 (12° st. Marino 6); Vanzetto 7; Saffioti 7; Lio 8,5; Dominguez 6,5. A disp. Occhiuzzi; Frisina; Catalano; Benincasa; Mercuri; D’agostino. All. Figliomeni
ADRANO: (4-4-2) Farò7; Montella 6; Trovato 6; Costanzo 7,5; Parisi 6; Fascetto 6; Guastella 6; Truglio 6; Saraniti 6,5 (30° st. Patanè); Madonia 8; Cortese 6 (27° st. Arnone). A disp: Pezzino; Guarino; Grupposo; Tamburella; All. Breve.
Arbitro: sig Fanton di Lodi.
Note: Ammoniti - Roccisano, Lio (R); Montella (A) - Calci d’angolo 7 a 2 per il Rosarno.
Un tempo per parte, un Adrano che va in vantaggio su calcio di rigore procurato dall’esordiente Roccisano (buona comunque la sua prova) al 33° del primo tempo, ed un Rosarno che attende l’ultimo quarto d’ora per riuscire a dimostrare la sua capacità di recuperare, e lo fa con uno splendido intervento di Saffioti che, servito a pennello da Lio che certamente è stato il migliore in campo, lanciandosi sottoporta mette in rete di testa.
L’Adrano ha in effetti dimostrato ancora una volta di essere una squadra da trasferta, ben messa in campo, veloce nel contropiede con il quale si è resa spesso pericolosa ed avrebbe anche potuto raddoppiare se Scerbo, con uno splendido colpo di reni, salva la rete da un pericoloso colpo di testa di Straniti.
Sarebbe stata una partita da vincere, ed anche se gli amaranto non hanno perso il loro quarto posto in classifica, c’è certamente da recriminare per gli oltre settanta minuti sprecati a costruire azioni prive di quella forza di penetrazione che si rende necessaria per superare una squadra come l’Adrano che ha messo in mostra, con Costanzo e Madonia delle individualità di pregio ed un ottimo gioco di insieme.
Non si capisce il perché questo Rosarno, che malgrado tutto sta nei primi posti in classifica, non riesca a dare quello di cui è certamente capace, anche se l’assenza del bomber Vicentin, ancora fuori per i postumi di un infortunio lungo da recuperare, continua a pesare proprio in quella fase di realizzazione che si rende necessaria ai fini della vittoria.
Nel complesso un risultato giusto, e che, in effetti, ha premiato la determinazione della squadra siciliana che ha dimostrato maggiore impegno e costanza.
L’Adrano ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra da trasferta, ben messa in campo e pericolosa soprattutto nelle ripartente veloci e decise che hanno, più di una volta, chiamato Scerbo ad interventi ai limiti del possibile.
Al terzo del primo tempo si ha il primo scossone, Saffioti viene atterrato ai limiti dell’area, batte Lio e la palla sfiora l’incrocio dei pali.
Al decimo scambio volante Lio Bruzzese ma la difesa dell’Adrano manda in angolo l’intervento di Dominguez.
Al ventesimo Principato mette Favasuli a tu per tu con il portiere ma il suo tiro è debole e viene fermato.
Scampato il pericolo l’Adrano alza il tiro, Madonna costringe Scerbo ad un difficile intervento; al 31° madonna si presenta solo davanti a Scerbo, tenta un pallonetto ma la palla va fuori di poco sulla traversa.
Si capisce subito che è un momento buono per la squadra siciliana, infatti Trovato s’invola al centro, Roccisano tenta di fermarlo ma lo fa in maniera irregolare e l’arbitro indica il dischetto. Madonia s’incarica del tiro, spiazza con fredda determinazione Scerbo e mette in rete.
Sul finire della prima frazione di gioco Guastella tenta ancora la via della rete e, dalla lunga distanza, colpisce la traversa.
Nella ripresa il Rosarno cerca il pari, ma lo fa un po’ tardi e lascia ancora venti minuti all’Adrano sino a quando non inizia lo show di Tony Lio che, già al 19° mette un pallone sulla testa di Favasuli che si fa neutralizzare il tiro da Arnò.
Un minuto più tardi è ancora Favasuli a vedersi negare la rete da Truglio appostato sulla linea di porta.
A questo punto Bruzzese lascia la sua zona di competenza e va a dare man forte a Lio sulla fascia sinistra. I due capiscono subito che in quel reparto l’Adrano è penetrabile, e mettono al centro un pallone dopo l’atro per Dominguez e Saffioti, ed è quest’ultimo che al 36° trasforma di testa l’ennesimo spiovente della coppia terribile che, ancora al 43° serve Saffioti che tenta in spaccata la rete della vittoria.