
C’è chi afferma che spesso ci si dimentica delle proprie radici. C’è chi, invece, quei legami viscerali con la propria terra non riesce proprio a tranciarli. E così, a distanza di 20 anni da un arrivederci durato troppo a lungo, decide di tornare. Ma non a mani vuote. Nel frattempo è cresciuto, ha costruito le sue fortune mettendo a frutto le capacità e gli studi effettuati e si è tuffato in un mondo difficile come quello della finanza. Un mondo dove bisogna sempre stare attenti a non essere inghiottiti da coloro che ti stanno attorno ma dove, è dimostrato, puoi operare con correttezza e diventare “uno che conta”. Quell’uomo, il 29 luglio scorso, ha deciso di investire non solo denaro ma soprattutto tempo ed amore sullo sport nazionale per eccellenza: il calcio. Quell’uomo, Fabio Calì, è oggi il nuovo presidente dell’Adrano calcio. Sì, avete capito bene, l’Adrano, squadra siciliana che milita nel campionato di serie D, girone I. Per intenderci: assieme a compagini del livello di Avellino, Sapri, Messina, Hinterreggio, Rossanese, Lamezia, Rosarno, Castrovillari e Sambiase.
Finanziere ormai affermato a livello nazionale e non solo, Fabio Calì ha deciso di rimettere piede in Sicilia da protagonista. Da uomo di sport. E la sua scelta non è certo frutto di calcoli economici. «Mi sono sempre occupato di finanza – ammette il patron bianco azzurro – ma adesso ho scelto di cimentarmi nel calcio prendendo spunto dall’amore che nutro nei confronti della Sicilia, dalla quale mi sono trasferito 20 anni addietro per raggiungere Roma». Non ha bisogno di particolari presentazioni per i tifosi etnei. Hanno imparato a conoscerlo sin troppo bene e non a parole. I soldi sono fatti. Ed i fatti dicono che solo quest’anno vi è stato un investimento pari ad oltre un milione di euro. Niente male per una squadra che disputa pur sempre un campionato dilettantistico. Ma Calì ha le idee molto chiare. L’Adrano è destinato è diventare una delle principali protagoniste di questo torneo. «Il nostro obiettivo dichiarato è quello di vincere il campionato e arrivare al più presto possibile in Lega Pro». Niente fronzoli, dunque, e per chi avesse ancora dei dubbi ecco servito il piatto forte di questa scommessa del calcio siciliano: il consulente tecnico risponde al nome di Vincenzo D’Amico. Sì, è proprio lui… quel Vincenzo D’Amico. Colui che fece la storia della Lazio negli anni ’70 e ’80. Un uomo di calcio, insomma, uno che sa davvero che odore abbia l’erba di un terreno da gioco. Il suo ruolo è quello di dare indicazioni nella conduzione tecnica della squadra, soprattutto per l’acquisto di calciatori che andranno a vestire la maglia dell’Adrano. «Viene in Sicilia due volte a settimana – spiega il presidente Calì – ed il suo apporto credo sarà fondamentale per la nostra squadra».
Ma in tutto questo repentino cambiamento coloro che ne hanno tratto maggiore beneficio sono stati senza dubbio i tifosi siciliani. L’accoglienza nei confronti di Calì è stata straordinaria. E nessuno pensi che a queste latitudini sia facile farsi voler bene in poco tempo. Il presidente c l’ha fatta facendo valere sin da subito il proprio spirito sportivo e l’amore verso una città intera. Le parole, del resto, sono chiare e tangibili: «A mio avviso – rimarca il presidente – lo sport non è solo business. Innanzitutto ho parlato con gli ultrà dicendo loro che il mio modo d’intendere il calcio non prevede alcun tipo di violenza. Mi hanno ascoltato ed hanno capito subito, tanto che la risposta è stata splendida già domenica scorsa». Il presidente ha un sogno: «Vorrei che il momento calcistico non fosse solo un fatto sportivo ma anche e soprattutto di aggregazione. Vorrei portare allo stadio donne e bambini, vorrei dare la possibilità ai giovani di trovare lì un punto d’incontro valido». Per questo ha dato già ampia disponibilità a tutte le istituzioni siciliane, dall’amministrazione comunale di Adrano, sino alla Regione Sicilia. Il messaggio arriva forte e chiaro ai siciliani: qui è possibile crescere in modo vero puntando ad obiettivi importanti senza dimenticare il sociale. Una “mission impossible”? Nient’affatto, le basi ci sono tutte per far diventare questa città un modello calcistico e non solo. A patto che tutti remino dalla stessa parte.
Intanto la prima giornata è scivolata via con estrema scioltezza: la Rossanese è stata liquidata con un secco 3-1 e tutti gli addetti ai lavori si sono accorti di questo Adrano che fino a qualche mese fa veniva dato come squadra da media classifica. La certezza è che tutti dovranno fare i conti con il presidente Calì che, instancabile come sempre, pare sia sulle tracce di un grosso club di serie A. La sua intenzione è quella di acquistarlo. E sotto le pendici dell’Etna ci si stropiccia gli occhi. Ma questo, credeteci, non è un sogno.
Consolato Minniti