
Il Cosenza Calcio, è arrivata un'ulteriore sconfitta stagionale, cade a Bolzano contro il Sudtirol e a due giornate dal termine non può più sperare nella disputa dei playout, arriva dunque l’amaro verdetto: saluta la B e finisce aritmeticamente in serie C.
Una complicatissima stagione che si è conclusa come tutti avevano previsto, la retrocessione infatti non è mai stata inattesa, al contrario già da tempo si era capito che quest’anno, differentemente dai precedenti, il miracolo della salvezza non sarebbe nuovamente accaduto.
E’ un vero peccato perché inizialmente c'erano altri obiettivi e diverse aspettative e nel triste epilogo ha avuto il suo peso anche la penalizzazione arrivata ad inizio stagione (il -4); punti guadagnati sul campo, subito sottratti e mai restituiti nonostante i numerosi ricorsi.
A fine dicembre poi, come se non bastasse, è arrivato l’abbandono del progetto da parte dell’esperto direttore generale Beppe Ursino e questo era un' ulteriore prova della difficoltà dell'annata. Va avanti poi da molto tempo la contestazione nei confronti del presidente Guarascio, sempre criticato dalla piazza rossoblù e considerato dai più il responsabile di questa discesa. A tal proposito da tempo si parla di vendita del club a favore di altri proprietari e staremo a vedere se questa si concretizzerà o meno. Tra tutti i citati l'allenatore Alvini, che aveva un buon rapporto coi cosentini, appare invece il minore dei responsabili tant’è che è stato prima esonerato e poi richiamato.
Un peccato abbandonare la serie B, una preziosa categoria che con difficoltà si stava continuativamente mantenendo dal lontano 2018, anno nel quale il Cosenza Calcio - si ricorderà - fu promosso grazie alla bellissima cavalcata nei playoff. L’auspicio è quello di rivedere i silani e la loro appassionata tifoseria nuovamente protagonisti in questi palcoscenici.