L'ultimo provvedimento del Giudice Sportivo Territoriale, pubblicato con il CU. n. 81 del 24 u.s., mi induce a fare alcune riflessioni in ordine alla serie di accadimenti che hanno segnato il cammino della Nostra squadra nella prima fase del Campionato di Eccellenza 2009/2010.
Ritengo, in primo luogo, che la sanzione inflittaci dal G.S.T. - euro 850,00 con diffida - sia del tutto sproporzionata alla portata degli accadimenti, oltre che incongrua ed irriguardosa della collaborazione prestata da Noi tutti nei confronti del Direttore di Gara e dei suoi Assistenti.
Quando - dopo un incontro nel quale siamo stati penalizzati da un arbitraggio meno che sufficiente, costellato da alcune decisioni apparse subito ai più quanto meno sospette (sospetti, purtroppo, in seguito confermati dalle riprese televisive) - veniamo sanzionati in modo tanto pesante, avvertiamo la sensazione che al "danno" si sia aggiunta "la beffa".
Le ammende comminate all'A.S. Roccella nel corso della corrente stagione sportiva hanno assunto proporzioni insostenibili.
Siamo forse la squadra più multata dell'intera Regione.
La Nostra immagine ne risente; i C.U. forniscono di Noi un quadro assolutamente non veritiero.
Risultiamo essere avvezzi ad atteggiamenti razzisti e discriminatori, ingiuriosi, offensivi, volgari e violenti; in aperto contrasto con quelli che sono i principi ai quali ci ispiriamo e che ci siamo sempre sforzati di mettere in pratica.
Ospitalità, correttezza, lealtà, accoglienza, tolleranza sono le qualità che tutti ci riconoscono.
Pretendiamo dagli Organi Federali lo stesso rispetto e la stessa considerazione che i Nostri avversari, in primo luogo, ci accordano.
Alcuni atteggiamenti sopra le righe - tenuti da una frangia, in verità, molto ristretta, di Nostri "tifosi" - sono sempre stati da Noi tutti stigmatizzati e combattuti.
Della volgarità siamo vittime e non complici.
Costante è l'attività di prevenzione verso condotte incivili (le recenti opere di salvaguardia delle zone di competenza dei Collaboratori arbitrali ne sono una dimostrazione tangibile) così come costanti sono i rapporti - ottimi - intrattenuti con la tifoseria e le FF.OO.
Mai nessuna eccezione è stata mossa dagli Operanti di P.G. al Nostro operato.
D'altra parte, allo Stadio di Viale degli Ulivi, ogni domenica sono presenti gli Agenti di un Istituto di Vigilanza Privata con l'incarico di presidiare gli ingressi e, in occasioni speciali, è attivo un servizio "hostess" ed opera inoltre un servizio "d'ordine", per consentire alle FF.OO. di limitare al minimo l'impiego del proprio personale (che può essere così utilizzato per compiti più importanti).
Eppure le decisioni del G.S.T. che ci riguardano sembrano "bollettini di guerra" redatti su un campo di battaglia e non in un Paese, come il nostro, che è esempio di civiltà ed educazione.
I Direttori di Gara ed i loro Collaboratori, evidentemente, per quegli episodi che pure possono verificarsi, non dimostrano nelle loro relazioni la stessa la tolleranza che Noi invece, benevolmente, accordiamo Loro per quegli errori che, troppo spesso, macroscopicamente, commettono ai Nostri danni.
Ritengo che i modi per danneggiare una squadra possano essere i più vari ed i più subdoli.
Le reiterate sviste Arbitrali, concentrate proprio nel periodo nel quale stiamo profondendo ogni sforzo e tutte le nostra energie per superare le contingenti difficoltà, destano più di qualche sospetto così come più di qualche dubbio sorge nel considerare che, statisticamente, episodi comuni (purtroppo) a tutti gli altri campi di calcio vengano nei Nostri confronti sanzionati in modo tanto vessatorio quanto pervicace.
Le sanzioni tolgono preziose risorse alle Nostre iniziative ed ai Nostri progetti e, in un certo senso, minano, oltre che la Nostra economia, ancor più la credibilità ed il rispetto che gli altri hanno verso di Noi.
Ed è un lusso che non ci possiamo permettere.
Ho pertanto deciso di porre rimedio a questa situazione incresciosa ed ho in proposito intenzione di affidare all'Avv. Mattia Grassani l'incarico di intraprendere ogni iniziativa utile ed opportuna per salvaguardare i Nostri diritti, in ogni sede e nei confronti di chiunque, e di attivare, ove fosse necessario, anche la Procura Federale affinché appuri se, nell'operato degli Organismi competenti, difettino quei requisiti di equità ed imparzialità che ci consentirebbero di accettare serenamente le decisioni a Noi avverse.

dott. Achille Giannitti