Castrovillari: Raviotta, D'Amore (dal 37' st Capasso), Curcio, Savio, Calarco, Mercuri, Meligieni (dal 25' st Maffei), Greco M., Guastella, Barrotti, Picariello. In panchina. Iofrida, Viola, Aronne, Leta, Mola. All. Galluzzo

Acicatena:Caruso, Costanzo, Mammana, Femiano F., Capriglione, Abate, Femiano A., Cosenza, Regalino, Aleo (dal 26 st Brian), Scalzone (dal 30 st Costa). In panchina: Patti, Roccazzella, Barcellona, Pavone, Barbagallo. All. Tosto

Arbitro: Masi di Bari.

Marcatori: 47' st Cosenza rig.

Note:Giornate di sole, terreno in precarie condizioni. Spettatori 400 circa. Espulso al 46' st Savio per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Savio, Mercuri e Guastella per il Castrovillari, Costanzo, Cosenza e Mammana per l'Acicatena. Angoli 6-3 per il Castrovillari. Rec. 3-4.


 

Il Castrovillari dice arrivederci al campionato di serie D. Difatti, la sconfitta patita ieri contro l'Acicatena suona come una condanna definitiva per i lupi del Pollino. Manca solo la matematica ma è assolutamente vero che i rossoneri hanno fatto di tutto, in una stagione maledetta, per gettare alle ortiche quanto di buono costruito negli anni passati. Così in un colpo solo vengono dilapidati i sacrifici sportivi di una piazza che pian piano ha voltato le spalle ad un gruppo di dirigenti e di giocatori che si sono rivelati assolutamente inadeguati per la categoria. Tanti, troppi gli errori commessi in questa stagione. Risulta francamente difficile trovare un solo colpevole, diciamo che si è fatto di tutto per affossare un movimento calcistico illustre nel panorama calcistico calabrese. Brucia in ogni caso che la resa sia arrivata in modo così prematuro, quando mancano ancora 7 gare alla fine con ben 21 punti in palio ma è evidente, altresì che la squadra solo fisicamente scende in campo il cuore e le gambe si trovano mille miglia distanti dal terreno di gioco. L'ennesima riprova la si è avuta ieri pomeriggio al cospetto di uno scorbutico Acicatena, squadra di categoria che, ad onor del vero, ha messo cuore e grinta in campo armi che i rossoneri hanno riposto nel cassetto da un bel po' di tempo. Così n'è uscita fuori una gara dove ad esclusione di Guastella, troppo isolato ed una traversa incredibile di Picariello, il castro ha costruito ben poco denotando grossi limiti caratteriali e di organizzazione di gioco. Va da se che il risultato finale è la degna conclusione di un campionato forse, mai iniziato, dove sono stati commessi caterve di errori e dove, probabilmente, i rossoneri hanno pagato a caro prezzo la fortuna conquistatesi negli anni precedenti con gli spareggi play out. Un conto da pagare con la sorte veramente salato, un pugno in faccia dal quale sarà difficile rialzarsi se non con persone credibili ed un progetto altrettanto credibile. Per intanto bisognerà azzerare tutto e mettersi alle spalle un momento terribile, sportivamente parlando. Poi verrà il tempo delle analisi e dei commenti per intanto negli occhi le immagini degli spettatori che ancori prima della fine sfilavano a testa china fuori dagli spalti quasi avessero già immaginato il patatrac finale.