Marcatori: nel primo tempo 9' e 36' Corapi, 35' Franchini, 42' Montella, 44' Lanteri (Ci);
nel secondo tempo, 24' st Montella (su rig.)
CATANZARO (3-3-3-1): Mancinelli; Ciano (dal 33' st Gigliotti), De Franco (dal 16' st Berger), Lodi; Di Cuonzo, Corapi (dall'11' st Gimmelli ), Benincasa; Montella, Longoni, Mosciaro; Di Maio. A disp.: Vono, Orosz, Basile, Di Meglio. All. Auteri.
CISCO ROMA (4-3-3): Ambrosi; Balzamo, Doudou, Di Fiordo, Angeletti; Barrinuevo, Romondini, Chiappara (dal 18' st Mazzarani), Babu 6 (dal 6' st Padella), Ciofani (dal 40' pt Lanteri), Franchini. A disp.: Previti, Padella, Mazzarani, La Rosa, Caputo, Lanteri, Di Vicino. All. Incocciati.
ARBITRO: Barbeno di Brescia
NOTE: Pomeriggio afoso, terreno in buone condizioni. Spettatori 500 circa, di cui una cinquantina provenienti da Roma. Prima dell'inizio del match osservato un minuto di raccoglimento per la morte dell'ex gloria giallorossa Gennaro Rambone. Ammoniti: Ciano, Montella (Cz), Chiappara (Ci). Espulso al 22' Di Cuonzo. Angoli 8-5 per la Cisco.
Gara incredibile nel suo andamento
da impazzire. Un Catanzaro col sangue agli occhi ne fa quattro ma ne subisce due. Domenica verrebbe da dire di sangue e arena, nel segno della remontada alla quale nessuno (almeno ufficialmente) credeva, di quel miracolo, dell'impresa calcistica della vita cercata ad ogni costo da Corapi e compagni e negata loro solo da episodi sfavorevoli (vedi espulsione Di Cuonzo, traversa di Lodi sull'1-0 oppure rete del 3-2 in sospetta posizione di off side). Episodi che hanno compromesso una prova generosa. Il tutto accompagnato, poi, da una direzione arbitrale a dir poco insufficiente. Un arbitraggio non certo all'altezza di una finale play off. Alla fine, festeggia la Cisco il ritorno in prima divisione e l'Fc piange e recrimina per una stagione gettata al vento per l'assurda prestazione offerta nella partita d'andata. La cronaca Atmosfera surreale dentro lo stadio, appena cinquecento persone sugli spalti mentre a restare fuori sono gli ultrà. Nella curva Capraro, desolatamente vuota, uno striscione la dice lunga sui sentimenti dei supporter: ''Vi abbiamo sostenuto. Vi abbiamo difeso. Il nostro orgoglio avete offeso
se avete un onore difendetevelo da soli!'Per cercare l'impresa della vita, mister Auteri si affida ad un insolito 3-3-3-1, dove il ruolo di punta centrale lo riveste addirittura il difensore Di Maio. Le Aquile partono subito forte. Nella prima mezzora, è come se andasse in onda la partita dell'andata
a parti invertite. Al 5' cross dalla sinistra di Corapi, Di Maio colpisce di testa e chiama agli straordinari Ambrosi, sulla ribattuta arriva Montella e il numero uno della Cisco compie un altro miracolo. Al 9' il vantaggio dell'Fc. Pennellata di Corapi su punzione e gli uomini Auteri iniziano la loro personale remontada. Al 12' ci prova Longoni (fuori bersaglio) mentre al 17' è la traversa a dire no a Lodi (autore di una splendida conclusione dalla distanza). Al 22', ennesimo autogol giallorosso di questo doppio confronto. Raptus di follia di Di Cuonzo che rifila una manata sotto gli occhi del guardalinee a Barrionuevo. Espulsione sacrosanta e mister Auteri, dal canto suo, è costretto a ridisegnare la squadra, passando al 3-3-3 con Di Maio nuovamente in difesa. Al 28', la Cisco in fa viva in avanti con un tiro (di poco alto sulla traversa) di Barrionuevo. Minuto 35. Arriva il pari della Cisco che stacca il biglietto per la promozione. Cross di Babù, retroguardia giallorossa scoperta, e di testa Franchini (senza grossi problemi) insacca il gol dell'1-1. Non passa nemmeno un minuto ed il Catanzaro è di nuovo in vantaggio. Batti e ribatti al limite dell'area capitolina, rasoiata di Corapi e nulla da fare per Amrbosi. La partita è vivacissima e al 37' Angeletti in contropiede sfiora il pareggio. Al 42' è ancora Catanzaro. Assist d'oro di Longoni che libera Montella, l'aeroplanino entra in area e batte Ambrosi per il 3-1 della speranza. Al 44', poi, la nuova doccia fredda. In sospetta posizione di fuorigioco, Lanteri accorcia ancora le distanze su assist di Balzano. Il nervosismo la fa da padrone e ne paga le conseguenze Auteri (espulso). Nel corso dell'intervallo, poi la temperatura (se possibile) sale ancora di più. Il pubblico dei distinti inveisce nei confronti di Bruno ed in tribuna numerata l'amministratore unico Aiello viene aggredito da uno spettatore. Nella ripresa il Catanzaro continua a menare le danze ma senza raccogliere i frutti del proprio lavoro. Al 14' si assiste all'incredibile. Angolo per il Catanzaro, un difensore capitolino smanaccia la palla in piena area di rigore e l'arbitro fa proseguire nonostante il guardalinee indichi il penalty. La ''perla', però, il sig. Barbeno la regala dopo dieci minuti, concedendo benevolmente alle Aquile (forse per compensazione?) la massima punizione per fallo su Montella. Quest'ultimo si incarica della realizzazione, tiro centrale, respinge Ambrosi e tap-in vincente per il 4-2. Il Catanzaro è ancora vivo e al 25' Mosciaro ci prova di testa. È un autentico assalto a forte Apache ma la benzina scarseggia come del resto la lucidità. Purtroppo l'harakiri (e la conseguente promozione gettata alle ortiche) era stato compiuto una settimana fa al Flaminio.
trratto da catanzaroinforma.it