ROSSANO – Il popolo rossoblù non merita queste umiliazioni. I tifosi della Rossanese probabilmente si saranno anche seccati - dati alla mano, le presenze allo stadio sempre più in deficit come mai era accaduto prima - di questi andirivieni. Ieri pomeriggio lo stadio, lo “Stefano Rizzo” teatro degli allenamenti dei bizantini, è rimasto chiuso. E come troppo spesso è accaduto in queste ultime settimane, non c'è stata nessuna seduta di lavoro della
squadra con malumori e malesseri percepiti sul viso dei calciatori che insieme a staff tecnico e dirigenziale si sono trincerati dietro un semplice, ma forse molto amaro, «no comment». Eppure, sempre nei giorni scorsi, il presidente Stancato aveva onorato i suoi impegni per quel che concerne i rimborsi spese. Sta di fatto che il gruppo ieri ha raccolto i bagagli ed ha fatto ritorno, ognuno a casa propria. Cosa abbia fatto scattare tale decisione, ufficialmente, non è dato sapere perchè, come accennato, tutti fanno “spallucce”, dai calciatori, al mister, al team manager Beschin ed al diggì Mazzacua. L'ennesima, triste e perentoria decisione di incrociare le braccia, forse è giunta in considerazione di un incontro fra alcuni calciatori ed il presidente nella mattinata. Questo sembra essere l'unico dato che è trapelato. Che Stancato abbia voluto comunicare alla squadra di aver ceduto la società, come paventato nei giorni scorsi? Al momento non è dato sapere perchè nessuno parla. L'amarezza e la delusione dei tifosi, della gente che ha il sangue rossoblù, degli appassionati, nel frattempo, sta diventando cronica. Domenica prossima, la Rossanese potrebbe anche decidere di non scendere in campo a Sambiase in un match importante in ottica play off. E se dovesse farlo, si presenterebbe con qualche allenamento saltato, rischiando di ripetere la prestazione di Paola quando alla vigilia, in quella settimana, come sta accadendo adesso, i bizantini saltarono più d'un allenamento. Di certo è che la Rossano sportiva non merita tutto questo. 

Luca Latella