Carissimi tifosi e carissimi ragazzi, sono passati cinque giorni da quella bruttissima sconfitta ma ora cerchiamo di rimanere sereni e tranquilli. Il campionato non è ancora finito. Dobbiamo sperare e farci forza. Alla fine mancano sette partite nelle quali tutto può accadere. Ora tocca solo a noi assicurarci il secondo posto in vista di un eventuale spareggio promozione. Mi raccomando finiamola con frasi denigratorie e con offese che vanno poi ad intaccare la sfera personale. Con la violenza, con le offese, con le cattive maniere non si fa niente e non si arriva da nessuna parte. Mongrassano e Torretta sono due paesi sereni e tranquilli dove la violenza non ha mai attecchito e dove la buona educazione ed il buon senso hanno trovato casa. Questa non vuole essere una lezione di storia: nemmeno di una storia minore, quale non potrebbe non essere quella riguardante un fenomeno sociale pur non del tutto trascurabile – anche se ovviamente trascurato nelle Storie con la esse maiuscola – come il gioco del calcio in una cittadina di provincia. Questa dicevo non vuol essere una lezione di storia o di memoria; piuttosto una lezione di memoria o della memoria; si sa che non tutti i periodi hanno per ognuno di noi la stessa importanza, la stessa durata: ci sono giorni lunghi come anni, e anni lunghi come giorni; e si sa pure che invecchiando si diventa presbiti e si vedono meglio le cose lontane che le vicine: e questo vale per le distanze nel tempo non meno che per quelle nello spazio. Forse il calcio nei nostri paesi è l’occasione di un risarcimento morale, di un’iniezione di fiducia, irrazionale, certo, ma non per questo ingiustificato. Che il calcio non possa essere tutto nella vita, che esso sia spesso un diversivo; che ci siano problemi ben più drammatici di una retrocessione, di cui occuparsi, e traguardi ben più importanti di una promozione alla serie superiore, da prefiggersi. Complimenti al Mongrassano ed un grosso in bocca al lupo al mio Torretta con un grande augurio di trovarsi nella prossima stagione calcistica proiettata nelle zone alte del torneo di Promozione. Nessuno ha colpa, noi non abbiamo colpa, se una colpa abbiamo è quella di aver creduto e di credere ancora nei colori giallorossi e continueremo così fino alla fine dei nostri giorni. Adesso conta solo stare vicino alla società ed ai nostri tesserati. Nessuno, ripeto nessuno e nessuna cosa potrà farci allontanare dall'amore che nutriamo giorno per giorno da questa gloriosa società. Finiamola con i rancori. Se la squadra del Mongrassano è in prima posizione sicuramente non è dovuto al caso. Forse avranno avuto più fortuna della nostra e maggiore determinazione, al momento non gli si può recriminare nulla. Un plauso ai rosanero ed al suo mister D'Acri. Ora tocca a noi e solo noi possiamo risollevarci. Domenica abbiamo una partita importantissima e fondamentale per il morale. All'Anselmo Berlingieri arriva la Nuova Polisportiva Tarsia. Riempiamo e gremiamo gli spalti del comunale e facciamo vedere di che tifo è dotata la Ss Torretta. Solo innalzando in alto il nome della Ss Torretta riusciremo a fare nostri i punti più importanti che sono rimasti da qui alla fine del torneo. Noi siamo una grande famiglia e come nelle migliori famiglie quando qualcuno cade gli altri lo circondano e gli stendono le mani, ora tocca a noi rialzarci e continuare un cammino di sole vittorie fino alla fine del torneo.

Tucci Massimiliano