Guardavalle. Surace, "De Angelis un provocatore"
Guardavalle. Surace, "De Angelis un provocatore"

Non va giù all' F.C. Guardavalle,  la nota diffusa mezzo stampa da parte della dirigenza S.S. Rende, con il quale si denuncia una “aggressione con calci e pugni” subita dai propri tesserati sugli spalti del “Nicola Coscia”, con "la società catanzarese che ha permesso l’aggressione senza alcuna tutela".
La risposta arriva direttamente dalle parole del dg Surace rimandando al mittente le accuse. “Noi premettiamo di aver trattato il Rende benissimo. – afferma il dirigente - Disapproviamo l’eventuale calcio dato al dirigente Michele Peluso per errore. Ma condanniamo principalmente il comportamento provocatorio del signor De Angelis, e chiediamo agli organi competenti e al Presidente degli allenatori di intervenire nei confronti dello stesso, per il suo comportamento  recidivo. Sappiamo infatti da altre persone, che tale atteggiamento offensivo e provocatorio è avvenuto anche in altre occasioni. Intanto lui già si era reso protagonista di un atteggiamento scorretto in campo, essendo stato espulso nel primo tempo. Salito in tribuna centrale per assistere al resto della partita, si metteva in una posizione tale, da coprire la visuale ad alcuni tifosi. A questi spettatori, che per varie volte gli hanno chiesto con cortesia di spostarsi per poter vedere la partita, lui ha risposto in modo irrisorio con queste parole  <io faccio quello che voglio, a Guardavalle faccio quello che voglio> , restando al suo posto. A questo punto è intervenuto il signor Peluso per far calmare la situazione, ma il signor De Angelis continuava a rivolgersi ai tifosi in modo offensivo, al ché un ragazzo che non siamo riusciti ad identificare, si alza e si appresta a tirare un calcio, per sbaglio però, anziché il mister, colpisce involontariamente il signor Peluso, che si era messo davanti per proteggere il tecnico. Nonostante tutto il signor De Angelis ancora continuava a sbraitare, offendendo tutta Guardavalle, minacciando che in caso di play off  quando torniamo a Rende, ci avrebbe fatto vedere chi è lui”.