Impresa del Crotone battuta un'Inter inguardabile, adesso i pitagorici ci credono davvero, la salvezza e' possibile
Impresa del Crotone battuta un'Inter inguardabile, adesso i pitagorici ci credono davvero, la salvezza e' possibile

Altro che Europa League: l'Inter deve ritrovare i valori spirituali e tecnici persi in meno di un mese, lasciati chissà dove. La squadra di Pioli perde 2-1 a Crotone (doppietta di Falcinelli), si ritrova settima a una settimana dal derby e con la Fiorentina a tre punti. Una congiuntura tremenda che lascia perplessi sulla reale consistenza del gruppo. Il Crotone di contro ha scritto una pagina storica battendo una big (qui sono passate Juve, Roma, Napoli mentre l'Atalanta ha vinto a Pescara) ritrovandosi a tre punti dall'Empoli. La salvezza non è un miraggio, ma un gradevole viaggio di fine stagione.
DOPPIO FALCINELLI — Nel pomeriggio di sole, vento e tanta euforia Davide Nicola costruisce il suo 4-4-2 lineare e aggressivo con Falcinelli e Trotta punte mentre il lavoro grosso sugli esterni lo portano avanti Rohden e Stoian. Stefano Pioli, per sostituire Gagliardini, avanza Medel al fianco di Kondogbia e ripropone Murillo al fianco di Miranda nel 4-2-3-1. Per Joao Mario, quinta panchina consecutiva, è ancora Banega a girare alle spalle di Icardi. L'avvio è solo calabrese. Dopo 3' Handanovic mette una toppa su Rosi, ma al 18' la mano è sbagliata perché è quella di Medel che frena così un passaggio di Trotta. Dal dischetto va Falcinelli che porta in vantaggio il Crotone. L'Inter è mentalmente assente e il raddoppio è una conseguenza del flusso crotonese. Una ripartenza precisa organizzata da Trotta mette a nudo limiti tattici e superficialità mentali della squadra di Pioli. E il tocco sotto di Falcinelli da posizione defilata rappresenta una delizia. Al 22' la storia del calcio propone un capitolo nuovo, il Crotone controlla l'Inter, la tiene legata e la schiaffeggia. Al 24' Rohden obbliga Handanovic a una respinta sul primo palo, al 26' si materializza il primo tiro (debole) nerazzurro con Banega bloccato da Cordaz. Pioli mette mano alla parte tattica abbassando Medel al centro della difesa, allargando i terzini e portando Banega sulla linea di Kondogbia. È un 5-4-1 in fase di non possesso, un 3-4-3 quando attacca ma è una rarità la seconda ipotesi. E così si ringrazia Miranda che al 41' si sostituisce a Handanovic e col petto respinge una conclusione di Rohden diretta in rete. Il lato positivo del primo tempo nerazzurro è che sia finita solo 2-0 per il Crotone che mai si era mostrato così bello quest'anno.
 

LA RIPRESA — La ripresa parte senza Ansaldi e Murillo e con Eder e Palacio. Trenta secondi e i primi due gialli sono per Rodrigo e Martella che si beccano subito. Un minuto in più e Ceccherini stende Eder lanciato in campo aperto: altro giallo. Inter più aggressiva per un secondo tempo che deve dare risposte spirituali e concrete. Pioli sceglie cinque attaccanti più Banega, giusto per non lasciare nulla di intentato a scapito dell'equilibrio. Banega deve svolgere il ruolo di filtro e il suo giallo al 6' per fermare Stoian mostra che sarà una ripresa di sofferenza. Perisic al 13' illude lo spicchio nerazzurro con un destro volante che sfiora la porta di Cordaz. Tre minuti e la testa di Kondogbia manda il pallone fuori di poco su corner di Candreva. Al 20' la partita si riapre, angolo di Candreva, Kondogbia gira di testa e D'Ambrosio interviene sulla traiettoria superando Cordaz. È bastato restare davanti 7 minuti per accatastare un gol. Più di costanza che di costrutto. Al 22' D'Ambrosio stende violentemente Stoian, ma regolarmente per l'arbitro. Nicola, per proteste, viene espulso. Entra Sampirisi per Rohden e contemporaneamente i tifosi dell'Inter intonano un coro per Pioli, altra testimonianza di come spetta alla squadra estrarre il carattere in giornate così.
ASSALTI FINALI — Nerazzurri vicini al pareggio con Eder che al 28' prende il palo. Si va di sussulti, ma ormai sarebbe impossibile pretendere altro. Nicola, spostato tre metri fuori dal campo e in posizione più elevata, ordina di togliere Trotta e mettere Acosty. C'è da correre, serve forza e freschezza e così esce Barberis ed entra Capezzi per ribattere nel cuore del campo. Al 32' Palacio calcia e trova Cordaz reattivo. L'ultima carta di Pioli si chiama Joao Mario che entra al posto di Kondogbia a 9 minuti dalla fine più recupero. Al 40' rapida ripartenza calabrese con Acosty che sceglie la soluzione a giro invece che servire un compagno meglio piazzato: Handanovic vola e devia. Perisic un minuto dopo ha sulla testa un buon assist di Palacio, ma la girata è larga. I minuti di recupero sono 6 e nel corso del primo Miranda strozza di destro un ottimo pallone nel cuore dell'area.

DA GAZZETTA.IT