San Luca. Tra marketing, comunicazione e progetti futuri. Intervista a Valentino Costanzo
San Luca. Tra marketing, comunicazione e progetti futuri. Intervista a Valentino Costanzo

Protagonista del girone b di Promozione 2018/19 è senza dubbio il San Luca che marcia a vele spiegate verso il salto di categoria. Oltre una parte tecnica assolutamente ben curata, spicca per la società giallorossa una comunicazione invidiabile e rara a questi livelli. Quest’oggi abbiamo quindi deciso di dialogare con Valentino Costanzo, responsabile marketing e comunicazione del S. Luca.

Come vieni coinvolto nel progetto San Luca?

“Io ho sposato questo progetto lo scorso anno, presentando le mie idee alla dirigenza facendo capire quale fosse il mio modo di lavorare ed il contributo che potevo dare alla società nel mio settore. Trovato il sostegno, siamo partiti; l’obiettivo principale è quello di dare un’immagine il più professionale possibile, nonostante il livello di calcio sia quello dei dilettanti in ambito regionale”.

Secondo la tua esperienza, quanto conta per ogni società strutturare almeno un ufficio stampa?

“E’ importantissimo, anche perché siamo in un’era dove la comunicazione è multicanale e veloce. Avere quindi figure di riferimento diventa di vitale importanza, specie per valorizzare quanto fa la squadra. Noi stiamo lavorando tanto anche perché il San Luca ha tantissimi tifosi lontani. Già per il prossimo anno vorremmo consolidarci, offrendo più contenuti possibili ai tifosi giallorossi e non solo”.

Restando in tema di comunicazione, siete molto attivi sui social. Soddisfatti dei riscontri?

“Sì, siamo molto attivi, sia su Facebook, che su Instagram dove abbiamo strutturato un piano di comunicazione particolareggiato. Questo piano è stato pensato per far crescere il brand ed in prospettiva apriremo un canale youtube per offrire a tutti la possibilità di guardare highlights delle partite ed in generale quelle che sono le attività della squadra per offrire un quadro completo relativamente all’opera di comunicazione messa in atto”.

Oltre gli aspetti comunicativi, curate molto l’aspetto marketing. Siete una società di Promozione ma avete un vostro store. Qual è la risposta dei tifosi a questa novità che sa tanto di professionismo?

“L’aspetto marketing è stata una scommessa della società su mia proposta e quest’anno siamo in sperimentazione. Importante è stato stringere, il 4 maggio a stagione ancora in corso, una collaborazione con teamline.it unendoci ad un brand importante che ci consente di sviluppare un progetto di merchandising importante che ha consentito di portare il nostro materiale tecnico in un punto vendita di Bovalino. Ancora cifre precise non ci sono e neanche termine di paragone con altre società, ma ad oggi siamo soddisfatti perché la comunità di San Luca ha risposto bene con acquisti giornalieri di materiale tecnico, inoltre c’è stata una grande partecipazione online”.

Stadio. Il “Corrado Alvaro” è un autentico gioiello in fase di crescita, cos’altro ci dobbiamo aspettare?

“In anteprima posso dire che nei primi giorni di febbraio, grazie ad una partnership con ‘Wit Italia’ azienda leader nel territorio per la fornitura di servizi wi-fi, nelle prossime due stagioni grazie anche al contributo del dott. Luverà forniremo un servizio di hotspot per fare in modo che il pubblico possa connettersi ad internet. Questo servizio è una chicca poiché è raro in uno stadio italiano beneficiare di una connessione internet. Ovviamente anche questo passaggio è in ottica di crescita per la società San Luca che partendo da qui, grazie al confronto con il Commissario Prefettizio, dott. Salvatore Gullì, vorremmo progettare un box stampa ed un punto audio per poter avere uno speaker durante le partite”.

Per chiudere. L’Eccellenza è vicina, è un punto di arrivo o San Luca vuole misurarsi con qualcosa di ancora più grande?

“La programmazione è la base di tutto. Se oggi possiamo ambire all’Eccellenza è grazie alla programmazione. L’appetito vien mangiando e sognare non è precluso. Ma pensare alla serie D oggi sarebbe eccessivo, anche perché il paese è piccolo, ma sono convinto che lavorando e pianificando bene, magari facendo coesione col territorio attirando investitori esterni, non è detto che non si possa dare appuntamento ad una bella signora chiamata storia!”.