Dialogo a tutto tondo con Francesco Ferraro:"Voglio tornare con grande motivazione. Serve maggiore mutualità tra dilettanti e pro"."
Dialogo a tutto tondo con Francesco Ferraro:"Voglio tornare con grande motivazione. Serve maggiore mutualità tra dilettanti e pro"."

Tra i tecnici più importanti del panorama calabrese, Francesco Ferraro è in attesa della chiamata giusta per rimettersi in gioco e siamo andati a dialogare con lui partendo dai temi legati alla serie D:«Bisogna aspettare la composizione del girone, le campane assegnate al girone I faranno la differenza su quelli che potranno essere gli equilibri, nel frattempo per le siciliane direi di tenere d’occhio il Siracusa ed il Trapani. Per quanto riguarda le calabresi a Vibo Valentia si sta facendo un buon lavoro per riportare entusiasmo, si punta sul territorio e Buscè è un allenatore bravo a lavorare con i giovani dati i suoi trascorsi ad Empoli. Il San Luca mi ispira fiducia perché ha una grande capacità di ripartenza. Il Lamezia Terme sarà una realtà da scoprire squadra facendo, posto che le staff è di livello. Locri e Castrovillari sono in un momento di difficoltà e non è facile leggere la stagione verso la quale si avviano, mentre la Gioiese sta ricostruendo e mi auguro che lo staff e la società, che sono di gran livello, riusciranno a gestire bene quelli che potrebbero essere i momenti di difficolà».

 

Anche per l’Eccellenza, tenuto conto dello spostamento di sette giorni dell’inizio del torneo, abbiamo chiesto un parere: «La settimana in più per chi è in ritardo non credo possa fare molto la differenza. Chi invece ha già costruito farà bene, penso a Sambiase, Vigor Lamezia e Cittanova. Un occhio però lo terrei sulla Reggioravagnese e sul Soriano che sta costruendo bene  ed si è affidata ad un ottimo tecnico come Giovinazzo. In linea generale temo, però, che il campionato potrebbe essere livellato verso il basso. In chiusura un pensiero allo Scalea che spero, dopo le difficoltà di cui si è letto, possa ripartire al meglio e con Gregorace in panchina».

 

L’occasione del dialogo con mister Ferraro ha portato necessariamente a parlare di giovani: «Credo che serva predisposizione e tempo. Va ricostruito quel circuito scuola, cortili e parrocchie dove spesso era un fornaio, un vigile o un appassionato in genere ad allenare i ragazzi. Il talento va stimolato ed allenato e bisogna ritrovare la vocazione verso i ragazzi e non immaginarli come calciatori in miniatura. Quattro ore settimanali di scuola calcio non bastano ed anzi si rischia di danneggiare chi il talento ce l’ha, perché spesso molti ragazzi vengono semplicemente parcheggiati. Servono percorsi di crescita interconnessi e ben strutturati unendo una cultura del percorso motorio a quello dello sport che poi viene scelto di praticare, il calcio nel caso di specie».

 

Uno sguardo sui giovani viene rivolto anche a quelli che potrebbero suscitare maggiore interesse in chiave futura:  «Penso ai giovani di Serie D. Anselmo e De Marco della Vibonese sono ottimi profili. Altri grandi giocatori giovani sono Mirco Musumeci, Minacori ed il portiere Curtosi per fare dei nomi, come non escludo Lucà da questa lista. Per quanto riguarda le categorie minori spesso siamo davanti a fuoriuscite dai settori giovanili di altre grandi squadre, ma se proprio devo spendere un nome mi piace Solomon del Sambiase, che è ancora giovane essendo un classe 2000».

 

Verso la chiusura della chiacchierata abbiamo affrontato anche i temi sulle nuove norme legate alla collaborazione sportiva ed al futuro di mister Ferraro: «Le nuove regole nascono per tutelare i lavoratori dello sport in ambito dilettantistico e se sei un lavoratore è giusto che avere dei diritti messi nero su bianco. Il problema rischia di essere l’applicazione delle regole che potrebbero creare, causa oneri e non solo, delle difficoltà. In linea generale credo che serva introdurre maggiore etica e soprattutto mutualità tra i professionisti ed il dilettantismo. Per quanto riguarda il mio futuro vorrei tornare ad allenare una prima squadra. Ho tanta motivazione e voglia di vivere il campo con gli onori e gli oneri senza condizionamenti per rendere al meglio possibile. Ad inizio stagione sarò fermo, ma vedremo cosa accadrà in futuro».

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