Si va delineando lo scenario (tragico) nel Cosenza. L'imprenditore Franco De Caro da queste colonne ieri è stato chiaro.
«Da solo non sono in grado di assumere il peso di questa impresa. Sono disponibile, qualora altri soggetti dovessero avvertire l'esigenza di non far disperdere un patrimonio importante, ad unirmi a loro».
L'ex ad Pino Chianello, anche lui, è propenso a fare la sua parte insieme a Pino Citrigno. E lo ha dichiarato mettendo nero su bianco. Alla riunione di giovedì non hanno partecipato Franco Salerno ed Umberto De Rose. Il primo nella giornata di ieri ha avuto un colloquio con l'avv. Aristide Leonetti. Potrebbe ripensarci. Il secondo, molto probabilmente non ha più stimoli per il calcio cittadino dopo quanto avvenuto in una stagione scellerata. Idea rispettabilissima. Il fatto è che comunque andrà sostituito se dovesse lasciare definitivamente. Ammesso che si trovi qualcuno.
L'ex presidente Giuseppe Carnevale desidera intervenire in un momento delicato del calcio cosentino. «Manca la volontà di chiudere la partita -spiega-. Così come manca un uomo come Carnevale che all'epoca prese in mano la società e si caricò sulle spalle il peso del 1914. Tutti ricorderanno che sono stato lasciato solo. Questa la verità. Il dott. Bilotta ha ascoltato gli intervenuti per poi riferire al sindaco. Pur essendo un ottimo professionista, da lui mi sarei aspettato qualcosa di più. Senza dimenticare che ci siamo ritrovati io, De Caro e l'amico Citrigno. In queste condizioni dove si va, se vecchi e nuovi soci non riescono a sedersi intorno ad un tavolo per cercare una via d'uscita? Se ci sarà l'unità di intenti, per me la situazione è risolvibile».
Ma lei avrebbe ancora intenzione, insieme agli altri, di continuare ad andare avanti?
«Insieme sì, da solo no. Perchè in due stagioni ci ho rimesso l'osso del collo».
Il tempo però stringe. Entro il 24 giugno dovranno essere approntati i bonifici bancari relativi al pagamento delle spettanze dei tesserati.
«L'idea che mi viene in mente è quella del neo sindaco Occhiuto. Occorrerebbe una figura come lui che, con la sua autorevolezza, facesse prevalere il senso di responsabilità di tutti, coinvolgendo altri imprenditori. Volere è potere. Qui non solo si tratta di pagare i tesserati ed i contributi, ma occorre buttare le basi per il futuro campionato e stilare un progetto serio. Se già adesso siamo rimasti in pochi, figuriamoci nella prossima stagione. Andranno via tutti e saremo al punto di partenza. Il peso maggiore ricadrebbe su di me e su De Caro».
Ed allora meglio chiudere i battenti e dare ad altri la possibilità di misurarsi col calcio cittadino.
L'ex ad Iannucci sarebbe interessato. «Se ci sono, perché no».
Secondo lei come finirà?
«Se qualcuno non decide di prendere di petto la questione, il Cosenza è destinato a chiudere. Al solo Carnevale l'ennesimo sacrificio non si potrà chiedere. La società è da rifondare. Tutti abbiamo commesso degli errori, ma solo per il troppo amore verso il Cosenza».
Intanto il Gruppo Curva Nord Cosenza Ultras, dopo la decisione di gennaio 2011 di lasciare vuote le gradinate del "S. Vito" in segno di protesta contro la Tessera del Tifoso e l'inasprimento della legge Maroni, ha scelto di allontanarsi in modo definitivo dal calcio moderno e dai suoi scandali. A tal proposito ha deciso di ripopolare i campi sportivi delle categorie dilettantistiche.
«Il 22 aprile 2011 abbiamo costituito un'associazione denominata "Brutium Cosenza". La squadra sarà iscritta in Terza Categoria. Siamo e rimarremo per sempre tifosi del Cosenza 1914, per il quale auspichiamo una veloce risoluzione dei problemi dirigenziali. Dal vivo, invece, seguiremo il "Brutium Cosenza".

dalla Gazzetta del Sud