A soli due giorni dalla scadenza dei termini per l’iscrizione ai campionati di eccellenza e promozione nessuna buona notizia sulla sorte dell’Us Scalea.
L’appello lanciato dal sindaco Pasquale Basile dopo l’incontro dei giorni scorsi con Rovito, Longobucco e Reda, pare non abbia sortito gli effetti sperati.
Gli imprenditori ci sarebbero ma vogliono garanzie circa la presenza di una struttura societaria solida come ci ha rivelato il sindaco di Scalea, investito direttamente della questione la settimana scorsa. I potenziali dirigenti dal canto loro attendono le certezze economiche e il cane continua a mordersi la coda.
Con i problemi da gestire oggi in un paese turistico che moltiplica la popolazione residente, l’agenda politica di un’amministrazione non ha certo il calcio tra le sue priorità.
Toccherebbe allora agli appassionati come Silvio Longobucco, referente della prima cordata di appassionati e vecchie glorie che avevano avviato il tentativo di salvataggio, ma anche in questo caso, a soli due giorni dalla scadenza dei termini per l’iscrizione, regna il pessimismo. “Tenterò nel pomeriggio di sbloccare qualche altra situazione – ha detto Longobucco - ma ora come ora ci può salvare soltanto un miracolo”.
Rovito, dal canto suo, dopo aver proposto la dilazione in tre anni del pagamento di una cifra inferiore ai centomila euro e aver rifiutato l’ipotesi di una presidenza ad interim fino a quando non sarebbe stata raccolta la cifra, resta in attesa.
L’ultima indiscrezione trapelata nei giorni scorsi parlava di una fusione di tutte e tre le società calcistiche presenti a Scalea. La dirigenza dell’Askalos sembra pronta a confluire nell’Us Scalea ma questo non sarebbe sufficiente visto che ieri la Talao ha deciso di proseguire il suo percorso confermando il tentativo di ripescaggio in promozione.
Stando così le cose, a soli due giorni dalla scadenza dei termini per l’iscrizione al campionato di eccellenza e a ridosso del centenario, l’Us Scalea rischia seriamente di scomparire.